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UNA TERRA POVERA, DEI PRODOTTI SANI


Ci troviamo su una terra che deve il sapore e il profumo dei suoi frutti alla sua povertà: il clima severo impedisce l'attacco dei parassiti, un terreno ancora incontaminato e mai sfruttato rende più facile la coltivazione di prodotti sani.
Leguminose e graminacee coltivate in tutto il mondo, qui hanno dovuto dar fondo alle proprie capacità di adattamento per crescere e fruttificare con il puntiglio di chi sa bene che i prodotti nati dall'asprezza e dalla difficoltà sono i migliori.
Ed ecco i risultati: il farro e la lenticchia della Valnerina sono rinomati nel mondo per la loro qualità ineguagliabile, mentre la tardiva fioritura degli altopiani permette alle api di produrre un nettare dolce e delicato.


IL FARRO

E' il più antico dei cereali ancora coltivati; se ne ritrovano le tracce fin dall'8000 a.C.. In Egitto, tra i Greci e i Romani, il farro era alla base dell'alimentazione e offerta preziosa alle divinità.
Esistono varie specie di farro; quella che si coltiva in Valnerina è la più pregiata: il "triticum durum dicoccum" vestito. E' un ottimo e salutare alimento, ricco di minerali, fibre e vitamine di grande importanza per l'uomo.
E' una pianta rustica che cresce bene in montagna su terreni non particolarmente fertili, ma che non conoscono l'uso di diserbanti e antiparassitari. Caduta in disuso dopo l'introduzione del grano, la cultura del farro si è mantenuta nelle zone difficili dove non si poteva produrre altro e come alimento per il bestiame.
Solo recentemente, per merito di alcuni agricoltori di Monteleone di Spoleto le qualità di questo cereale sono state riscoperte ed il farro ha riacquistato il suo rango.


LA LENTICCHIA

La lenticchia, tipica coltura delle aree svantaggiate, resiste bene a condizioni climatiche avverse ed il suo corto ciclo biologico gli permette di crescere in zone semi-aride.
Anche la lenticchia, come il farro ed altre poche specie è conosciuta sin dagli inizi della civiltà agricola. Coltivata nelle regioni medio-orientali, si è diffusa rapidamente in tutto il mondo.
E' un ottimo alimento, ricco di sali minerali e di proteine. In Valnerina, questa leguminose si coltiva in diverse piccole aree distribuite sul territorio, dove, per le particolari condizioni del clima e del suolo si ottiene un prodotto di altissima qualità.
Il seme è molto piccolo, verde e non viene trattato chimicamente. La lenticchia di Castelluccio è la più pregiata: si coltiva nei piani del Castelluccio a 1400 metri. Racchiude in se tutte le caratteristiche sopra accennate ed in più è l'unica lenticchia che cuoce in 20-25 minuti senza essere messa a bagno e senza scuocere. In cucina si è creata uno spazio proprio in tutti i ristoranti.


I PRODOTTI DELL'ALVEARE

Fra gli insetti, l'ape ha da sempre destato curiosità e simpatia. Curiosità, perché è uno dei rari esempi di società animale organizzata; simpatia perché è laboriosa senza essere pedante come la formica e il suo lavoro è utile all'uomo; produce infatti miele, cera, propoli, pappa reale ed inoltre favorisce l'impollinazione degli alberi da frutta.
L'uomo la conosce fin dal paleolitico, ma le prime testimonianze di apicoltura domestica risalgono al 2560 a.C..
In Valnerina, l'apicoltura è un'antica tradizione e ha avuto una vita parallela a quella dei monasteri e dei castelli. Il miele prodotto è un millefiori con preponderanza di fiori di leguminose, in particolare di lupinella dal sapore delicato che si scioglie in bocca.con dolcezza.