Anche quest’anno [2023 ndr] si è tenuta la ormai classica rassegna di Ruscio Cultura, che raccoglie sempre maggiori consensi, ampliando la platea delle persone che accorrono curiose, interessate e partecipi agli incontri.
Quest’anno [2023 ndr] si sono svolti due incontri che hanno fatto registrare un pubblico numeroso. Il primo incontro è del dott. Mauro Toncelli, che ha tenuto un’interessante lezione sull’arresto cardiaco, evidenziando le tecniche di prevenzione e mitigazione rispetto a un fenomeno purtroppo sempre più frequente. Attraverso l’uso di manichini da addestramento ha mostrato in pratica come si possa rianimare un paziente vittima di un attacco di cuore. Il soccorritore ideale è stato descritto nei suoi comportamenti standard (e anche negli errori comuni) quando si trova nello scenario operativo.
L’importante è mantenere in vita la persona colta da attacco di cuore nell’attesa che arrivino i soccorsi (ambulanza, personale medico, pronto intervento, etc.). E’ stata mostrata anche la pressione che deve essere esercitata dal soccorritore sulla gabbia toracica e la frequenza tipica del massaggio. Una buona indicazione è stata quella di cantare “Staying alive”, una famosa canzone beat degli anni Ottanta degli indimenticabili Bee Gees. Più o meno tutti si sono cimentati nell’esercizio di rianimare il manichino, il quale aveva un circuito elettrico che al raggiungimento della giusta pressione e frequenza mostrava una circolazione sanguigna virtuale attraverso l’illuminazione di alcuni pattern visivi.
A questa serata ha fatto seguito la classica Lectio dantis del ComanDante, il quale, come da programma, ha declamato il III canto della Divina Commedia. Partendo da alcuni accenni alla straordinaria vita del Sommo Poeta, ha trattato il tema dell’ignavia, la malattia del secolo. La parafrasi del canto ha portato ad imbattersi nell’orribile pena dei dannati che a rigor di logica non dovrebbero essere puniti, perché ancora fuori dall’Inferno. Infatti, per come è concepito l’Inferno dantesco, tecnicamente l’Inferno inizia con il primo cerchio che è quello delle anime magne, cioè il Limbo.
Paradossalmente, mentre gli ignavi stanno fuori, meritando una pena terribile, come quella di essere molestati da vermi e mosconi che rigano loro di sangue il volto, nel Limbo invece siamo già nell’Inferno, ma non si sconta alcuna pena. Senza voler spoilerare il tema del prossimo anno, che verterà sugli spiriti magni, anche se non cristiani, vediamo che qui Dante si trova quasi in una situazione di beatitudine, godendosi lo spettacolo dato dall’incontro con persone eccezionali del passato: Giulio Cesare, la vergine Camilla, la Pantasilea (regina delle Amazzoni), i grandi filosofi, gli storici, i medici e tutti coloro i quali hanno dato lustro all’Umanità pur restando fuori dalla vera “fede che vince ogni errore”.
Invece il girone degli ignavi è considerato da Dante un immondezzaio, la latrina del mondo, indegno di essere ricordato, tanto che in questo canto non viene menzionato nessuno. Vi sono allusioni a Colui che fece per viltade il gran rifiuto (probabilmente Celestino V), ma generalmente questi sciagurati non meritano nemmeno di essere chiamati per nome. Sono destinati a una vita eterna grama, stimolati a muoversi, dopo che nella vita terrena non hanno voluto prendere parte, come quegli angeli che durante lo scontro tra l’Onnipotente e Lucifero (il più bello tra gli angeli) non presero parte, restarono in disparte.
Allora, primo esempio di contrappasso, per opposizione, se non hanno voluto muoversi in vita, adesso sono punti, molestati, devastati da questi mosconi che non danno pace, che obbligano allo strazio di agitarsi costantemente.
Il ComanDante ha terminato il canto con la declamazione a memoria del III canto, che introduce il canto successivo, il quarto, oggetto del prossimo Ruscio Cultura.
Stay tuned!
…. e quelli di questa estate….
Lunedì 12/08/2024
Ore 10.30 – a cura di “Italia Nostra Valnerina”, “Cippo 499 e il Cammino di San Benedetto” di Romano Cordella
Mercoledi 14/08/2024
Ore 21,30 Ruscio Cultura “ Il IV canto: il Limbo e le grandi anime” a cura del ComanDante Antonio Chialastri
Venerdi 16/08/2024
Ore 21.30
“Il dolore: universo ancora da scoprire” di Mauro Toncelli
Lunedi 19/08/2024
Ore 21.30 “I custodi dell’arte” di Dario Prosperini
Possiede le chiavi di tutte le porte del Vaticano. E all’alba di ogni giorno, quando fuori è ancora buio, ne apre una dopo l’altra, fino a arrivare ad un piccolo portoncino di legno. Per poter attraversare quest’ultimo passaggio però, dal mazzo occorre estrarre una chiave speciale, la chiave che apre la stanza più bella e fotografata del mondo: la Cappella Sistina!
In Italia i lavori particolari come quello del “Clavigero del Vaticano” non sono tanti, anzi. Se poi si pensa di svolgerli immersi nell’arte e in inimmaginabili bellezze architettoniche, ecco allora che il numero di questi originali addetti ai lavori scende ancor più repentinamente. Se siamo fortunati può capitare di trovarne uno a Firenze, a 115 metri di altezza, ma serve tanto coraggio per accompagnarlo e capire esattamente le sue mansioni.
Altri invece spariscono per decine di metri sotto terra. Il loro mestiere? Cercare le tracce di una storia sepolta sotto i nostri piedi.
“I mestieranti dell’arte” è il sottotitolo di una serie di sei mini-reportage del Corriere della Sera, il cui fil rouge collega le vite di persone che svolgono lavori apparentemente normali in contesti unici al mondo.
Giovedi 22/08/2024
Ore 21.30 “Terremoti elettorali: come i disastri naturali influenzano il nostro voto” di Marco Ventura