Tratto da UMBRIA24.it
Rudere diventa ostello nel paese dogana dell’Appennino: primo ospite californiano
Paese di 70 abitanti crea sette posti letto in una stalla abbandonata per i pellegrini più spartani del Cammino di San Benedetto: per dormire chiesta solo un’offerta e attenzione al territorio. Peroni: «Tutti hanno contribuito, è stato un sforzo corale»

di Chiara Fabrizi
Una stalla del Settecento abbandonata diventa ostello per i pellegrini più spartani che percorrono il Cammino di San Benedetto. Succede a Ruscio di Monteleone di Spoleto dove domenica 11 maggio la locale Proloco ha tagliato ufficialmente il nastro alla struttura d’accoglienza di circa 50 mq, dotata sia di cucinotto che di servizi igienici, e distribuita su due livelli per una capacità di accoglienza di massimo sette viaggiatori, che possono dormire in tre letti a castello e in un letto singolo, quest’ultimo posto al piano terra nel caso in cui a bussare alla porte fosse anche un disabile. «Tutto il paese, che ha appena 70 abitanti, ha contribuito a questo risultato, che è stato uno sforzo corale», ha detto a Umbria24 il segretario della Pro loco di Ruscio, Francesco Peroni, ovviamente molto orgoglioso dell’Ostello 499, che prende il nome dal numero della colonna o cippo che qui, nel cuore dell’Appennino, segnava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie.

Anche se il taglio del nastro ufficiale è avvenuto nelle ultime ore, in realtà i pellegrini vengono accolti già da un mese abbondante: il primo è stato un ragazzo californiano che da solo percorreva il Cammino di San Benedetto, ma è arrivato anche un portoghese, un gruppetto di inglesi e naturalmente diversi italiani. Il bilancio per ora segna 35 viaggiatori alloggiati nella struttura, che è «gestita e concepita alla stregua di un rifugio escursionistico», dove quindi non è prevista una tariffa per il pernottamento, ma una semplice donazione «e se possibile – dice Peroni – l’impegno ad acquistare beni alimentari e non sul territorio».
A fare da “ospitalieri”, li chiamano così ispirandosi agli analoghi del Cammino di Santiago, sono Marco e Gloria, una coppia di pensionati che si è trasferita a Ruscio da qualche tempo, abita davanti all’ostello e si è resa disponibile a ricevere e gestire le prenotazioni, che possono essere effettuate chiamando o scrivendo al 3381983682 o a info@proruscio.it. «Inizialmente – spiega Peroni – avevamo previsto di mettere a disposizione materassi, cuscinu, coprimaterassi e federe, poi però coi primi ospiti, come sempre succede nei paesi, qualcuno ha ritenuto fosse il caso di fornire anche le coperte, altri hanno evidenziato l’esigenza di mettere le tende alle finestre e così le signore di Ruscio hanno cucito e lavorato all’uncinetto, per cui se qualcuno non ha il sacco a pelo c’è di cosa coprirsi».

Nell’Ostello 499 ci sono ovviamente delle semplici regole da rispettare, come togliersi gli scarponi prima di entrare e lavare pentole e piatti se si decide di mangiare all’interno della struttura, che era una vecchia stalla ed è stata comprata dalla Pro loco di Ruscio: «L’acquisto dell’immobile – racconta Peroni – lo abbiamo fatto con fondi dell’associazione, mentre la ristrutturazione è stata finanziata per l’80 per cento (circa 110 mila euro, ndr) da fondi europei del Psr che, con una formula utile e interessante, ci sono stati anticipati dal Consorzio dei possidenti di Monteleone (una sorta di Comunanza agraria, ndr) a cui poi li restituiremo al momento dell’erogazione; anche il restante 20 per cento della ristrutturazione e tutte le spese connesse, come gli allacci delle utenze, sono state sostenute attraverso donazioni e un piccolo debito contratto dalla Pro loco di Ruscio».

L’obiettivo del progetto, naturalmente, «non è naturalmente remunerare il capitale», perché da un punto di vista economico l’associazione del paese punta a «coprire le sole spese vive, come quelle per i consumi elettrici o il lavaggio in lavanderia della biancheria da letto, e non c’è nessuna volontà di fare concorrenza alle strutture ricettive presenti sul territorio». L’ambizione di Ostello 499 è un’altra: «Accogliere a Ruscio visitatori capaci se possibile di restituire, anche solo per poche ore, una socialità differente alla nostra piccola comunità».