Da Giggetto a Ruscio
La Barrozza - Estate 2019 - anno XVIII n. 2
Scritto da Renato Peroni   

Scappato a Ruscio da Roma, in queste sere di grande calura, ho riscoperto la gioia di passare qualche ora a rivedere le mie cose sul computer. In assenza di segnale internet mi sono visto costretto ad uscire di casa e spostarmi da “Giggetto”, unico posto dove il segnale è forte e consente una ottima ricezione. E qui ho riscoperto l’importanza di un esercizio pubblico per un piccolo paese come Ruscio.

Ogni tanto sollevavo gli occhi dal computer e assistevo al via vai di persone per un caffè, per uno “spaccato”, per un gelatino, per giocare una schedina, per un gratta e vinci, per un giornale e poi, una volta consumato, fermarsi per ore a parlare tra amici.

Ho avuto la sensazione che gli avventori avessero più voglia di stare insieme e l’acquisto della consumazione fosse più per giustificare la loro presenza nel locale e che “Giggetto” in effetti fosse il punto di riferimento e di ritrovo per concludere la giornata di lavoro scambiando quattro chiacchere in compagnia.

 

 

A destra Luigi e il padre Pietro 

   

“Giggetto” è anche il ritrovo serale per i ragazzi e le ragazze del circondario, realizzando in tal modo una vera e proria funzione sociale di aggregazione. Non siamo ancora nel vivo delle vacanze dei numerosi oriundi che tornano alle loro radici per respirare aria buona e godersi la frescura delle sere rusciane quando “Giggetto” è frequentato da accaniti giocatori di scopone , di tre sette e briscola che riempiono di allegria i locali con discussioni amichevoli sull’andamento delle partite appena terminate.

In queste sere, da “Giggetto”, ho avuto modo di scambiare quattro chiacchere con persone che non vedevo da tempo, immergermi in argomenti sul duro lavoro dei campi, sulle difficoltà di vivere in un paese che si sta spopolando e che ha subito il disastroso terremoto del 2016 e delle preoccupazioni dei giovani per il loro futuro.

Insomma, per un piccolo paese come Ruscio, abitato da non più di 100 persone, ritrovarsi la sera da “Giggetto” costituisce un momento fondamentale per la piccola collettività.

 Se a questa importantissima funzione aggiungiamo i servizi che sono resi possibili in questo luogo, dimenticato dalle istituzioni e confinato alla periferia dell’Umbria e carente di strutture pubbliche, grazie alla disponibilità di Luigi e Pietro, rispettivamente nipote e figlio di Gigetto, lo storico fondatore dell’attività, e della loro collaboratrice Palmira, allora possiamo tranquillamente sostenere la indispensabilità di “Giggetto” per residenti e non..  Durante la vostra assenza avete necessità di un recapito per le bollette, per la corrispondenza in genere, per indirizzare pacchi tramite corriere basta rivolgersi a Pietro o Luigi.

Nelle vostre improvvise presenze a Ruscio avete necessità di rifocillarvi, basta andare da Pietro o Luigi per gustare le invitanti salsiccie di loro produzione insieme ad un buon bicchiere di vino.

Molte attività a Ruscio si sono nel tempo via via estinte: facciamo in modo che a Ruscio, lo storico locale da “Giggetto” sopravviva a lungo per il bene della collettività rusciana.  

Grazie Pietro, grazie Luigi grazie Palmira.       

Ruscio 3 Luglio 2019