Appunti per una storia del farro
La Barrozza - Primavera 2018 - anno XXVII n.1
Scritto da La Redazione   

Piccola ma importante memoria quella che ci regala Isidoro Peroni,  su Mansueto Salamandra che appare in questa foto del 1934,  edita nel 1982, nella pubblicazione “Immagini di Ruscio di qualche anno fa” antesignana delle successive edizioni della collana "I Quaderni di Ruscio", in occasione del 15° anno dalla fondazione.

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L' "appia" del grano sull'ara - anno 1934, in I. Peroni, Immagini di Ruscio di qualche anno fa, Associazione Pro Ruscio, 1982 

 

Breve appunto che sarà utile in  futuro lavoro sulla storia del farro da conservarsi a cura dell’Archivio della Memoria di Ruscio: Mansueto Salamandra è stato tra i salvatori dimenticati del farro di Monteleone, che nel periodo dopo la Grande Guerra fino agli anni Settanta era uno dei pochi che coltivava e puliva all'antica maniera del “capistiglio”  pieno di farro spezzato esposto al vento per levare la pula e renderlo commestibile per la classica zuppa di farro povera con patate condita con lardo cipolla e conserva.. Anche la  nostra antica zuppa di farro spezzato è stata ora un po' trascurata  e sostituita con più  ricche insalate di farro intero perlato.

In questa bellissima fotografia appaiono vari personaggi di Ruscio:

Mansueto Salamandra, il padre di Maddalena, Santino, Rosa, Enrica e Leonardo, a sinistra in alto affianco alla scala a pioli, Maria Perelli, Mario Peroni sul cavallo baio, le due figlie di Mariano Vannozzi, Isidoro Peroni “lu  streppe” con le spighe in mano, Don Sestilio e tra i “munelli”  accovacciati Guido De Angelis, fratello di Marino.