Calendario della Valle - Aprile 2014 |
Novita' da Ruscio - News | |
giovedì 27 marzo 2014 | |
a cura del Servizio Turistico Integrato
Calendario della Valle EVENTI E MANIFESTAZIONI IN VALNERINA - APRILE 2014
La Compagnia (gli svitati) di Perugia
Produzione Teatro Cronaca Sas & Artù
La Processione,che rievoca la passione di Cristo, muove dalla Collegiata di Santa Maria lungo le vie della cittadina, illuminate per l’occasione con lumini e torce. Il grido lamentoso delle donne e degli uomini che all’unisono intonano il Miserere, e lo strisciare impetuoso delle catene che i Penitenzieri, rigorosamente incappucciati, legano ai piedi nudi, per rendere ancora più aderente il loro incedere alla salita sul Golgota, sono gli unici squarci sonori di questa notte carica di misteri.
A Norcia la Processione del Cristo morto sfila lungo le mura cittadine, il corteo con oltre quattrocento partecipanti in costume rappresenta le scene in quadri viventi. La crudezza della rappresentazione cresce man mano che ci si avvicina al momento della crocifissione: da lontano si intravedono le croci sulle quali tre uomini rivivono e fanno rivivere il dramma.
Il Venerdì Santo c’è l’esposizione del Santissimo Sacramento con l’Adorazione Liturgica che si svolge dalla mattina fino al momento dell’azione liturgica, alla sera. Le campane della chiesa non suonano, in segno di lutto per la morte di Gesù. Momenti caratteristici del Venerdì Santo sono l’Adorazione della Croce e la Processione che si svolge con la conclusione dell’azione liturgica. La processione inizia dalla chiesa di S. Francesco, si snoda per le vie principali del paese fino ad arrivare in pineta. Personaggi significativi sono le Pie Donne, interpretate da tre ragazze del paese completamente vestite di nero e con il viso coperto in segno di lutto, che seguono la statua del Cristo morto. La manifestazione è organizzata dalle due confraternite del paese: quella del Santissimo Sacramento (i Bianchi) che ha il compito di portare in processione il S. Sacramento e quella della Buona Morte (i Neri) che porta la croce e le statue di Gesù morto e della Madonna addolorata.
La processione muove dalla Chiesa di San Francesco. Costruzione monumentale del Castello (10.720 metri cubi tra chiesa e convento). Oratorio benedettino prima, e dei frati dell’Ordine dei Minori Conventuali poi, fu da quest’ultimi ingrandito intorno al 1285. Il nucleo primitivo risalente al XIII sec., aveva una sola navata con il tetto a capriate e tavelle. All’interno sono presenti affreschi (sec. XV e XVI), tele (sec. XVII e XVIII), dipinti (sec. XVII), sculture lignee (sec. XV), crocifissi lignei (sec. XIV e XV), il coro in noce con 15 stalli (sec. XV) e l'organo (sec. XV). Nel presbiterio della parte inferiore, dedicata a S. Antonio Abate ed a S. Antonio di Padova, sono ancora oggi ben conservati affreschi del XV sec. Nella navata, ora adibita a teatrino, si aprono due arcosolii in pietra con preziosi dipinti della seconda metà del sec. XIII. La processione dopo aver percorso le vie della città fa ritorno al luogo di partenza.
Vallo di Nera è un libero castello fondato nel 1217, l’insediamento sorge sopra un colle a dominio di uno slargo della valle del Nera. La mattina di Pasqua è nella splendida cornice della Piazza di San Giovanni che viene consumata la ricca colazione pasquale. Salumi, formaggi, uova sode, frittate, pizze di pasqua dolci e salate, uova di cioccolata, sono i protagonisti della colazione vallana.
La processione parte dalla chiesa di San Giovanni e seguita dai fedeli arriva nella Chiesa di San Francesco.
G.A.D.
La sera del 30 Aprile, alcuni volontari piantano un albero, a sostituzione del “maggio” vecchio. Generalmente il “maggio” è un pioppo scelto fra tanti per la sua imponenza e lunghezza. Una volta spogliato della corteccia simbolo di purezza e fertilità, viene poi aggiunto un ramo rigoglioso simbolo dello sbocciare dell’amore, infine sulla sommità del “maggio” viene innalzata la bandiera italiana simbolo patriottico. La festa risale a tempi remotissimi, la festa fu sicuramente pagana, per celebrare i riti di maggio, della fertilità e della rinascita della terra.
L’antica tradizione del piantamaggio vuole che gli abitanti di Preci e dei paesi limitrofi si rechino nel pomeriggio del 30 aprile, lungo gli argini del fiume alla ricerca di un albero di pioppo da tagliare. L’albero viene privato della corteccia, adornato di una fronda e della bandiera nazionale, in seguito all’addobbo il maggio viene piantato nella piazza principale. Il rito propiziatorio è espletato per favorire la crescita dei frutti e del foraggio, ma in passato questa festa forniva anche l’occasione per formare nuove coppie di fidanzati. Dopo aver piantato il maggio tutti coloro che hanno partecipato danno inizio al rinfresco. La serata viene è vissuta come un momento di allegria e unione. N.B. Le date e gli eventi contenuti nel presente calendario potrebbero subire variazioni non dipendenti da questo Servizio Turistico, che ne ha solamente lo scopo divulgativo.
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