Il farro fa carriera |
La Barrozza - Natale 2009 - anno XVIII n. 3 | |
Scritto da Isidoro Peroni - Associazione Farro di Monteleone | |
Come avrete letto sul sito della proruscio (fra parentesi www.proruscio.it è un ottimo modo per sapere quanto di interessante succede a Ruscio), la notizia riportata dalla stampa (La Repubblica del 12 novembre e Nuovo Giornale Online del 16 novembre), il nostro farro ha compiuto il penultimo passo sulla strada del primato europeo di qualità. Infatti sulla gazzetta ufficiale della Unione europea numero 271 del 12 novembre scorso è stato pubblicato nelle 23 lingue dell’Unione europea : bulgaro, spagnolo, ceco, danese, tedesco, estone, greco, inglese, francese, irlandese, italiano, lettone, lituano, ungherese, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, finlandese e svedese, il documento unico relativo alla protezione della denominazione d’origine del farro DOP di Monteleone di Spoleto. Mi sono emozionato, memore degli anni passati al liceo sui libri di greco, nel vedere il documento estratto dal disciplinare del nostro farro, disciplinare alla cui stesura ho lavorato, tradotto tra le altre nella lingua e con i caratteri del poeta Omero. Sia emmer che einkorn sono citati nei testi greci classici. Alcuni scrittori di cucina lo hanno descritto come più leggero ed elegante di ogni altro grano. Tale impressione non è dovuta al chicco in se ma dal fatto che esso è di solito venduto semintegrale, così da avere meno crusca sul chicco del frumento intero.” Comunque é un grande successo che il nostro umile farro, un tempo disprezzato, sia ufficialmente noto e protetto in tutta la comunità europea. Manca solo di attendere sei mesi dalla pubblicazione, e cioè il maggio prossimo, perché il prestigioso titolo DOP sia definitivo. Il prossimo raccolto sarà DOP. Noi dell’associazione produttori si ripromettiamo di attivare iniziative promozionali con i media e con mostre, mentre rimane in piedi la vecchia idea di creare a Ruscio un piccolo museo del farro, sulla falsariga del gioiello sulla canapa di Sant’Anatolia di Narco. |