Due simpatici zii |
La Barrozza - Estate 1997 - Anno VI n.2 | |
Scritto da Osvaldo Perelli | |
Personaggi e tradizioni di Ruscio DUE SIMPATICI ZII A tutti era noto che MASTRO Giovanni, oltre ad essere un eccellente e cordiale ristoratore, aveva una rara abilità a pescare le trote con le mani o le nasse. Mastro Giovanni, però, non esercitava la pesca sportiva né, del resto, aveva tempo da perdere per preparare canna e ami, per cui ricorreva alla pesca di frodo; di sera allestiva le nasse, e la notte raccoglieva il bottino. Mio zio Aquilino, che una ne pensava e cento ne faceva, d'accordo con un altro buontempone, misero tra le nasse alcuni zampetti di maiale e, fattasi notte, incrociarono Mastro Giovanni che con atteggiamento indifferente, si recava come al solito al fiume. Si associarono a lui, suo malgrado, e insieme si recarono quatti quatti alla pesca. Zio Aquilino, allora, di nascosto, con un bastone cominciò ad agitare l'acqua, dando la certezza a Mastro Giovanni di una pesca abbondante. Quest'ultimo a piedi nudi in mezzo al fosso, dopo essersi rivolto ai due compari invitandoli sottovoce a stare zitti, cominciò a muovere le mani a tastoni dicendo tra sé: "che lecchi .... regà"!. Ma grande fu la sorpresa nel ritrovarsi tra le mani due o tre viscidi zampetti di maiale, sorpresa che espresse con la celebre frase "ma che c ..... sò, zampitti de porcu?". |