A Costantino
Scritto da Osvaldo Perelli   

Costantino, per tutti il conte, è sceso dal Colle ed ha preso dimora eterna su, verso la montagna dove riposano i suoi avi.
Personaggio simpatico e, se vogliamo, un po' bizzarro nelle sue convinzioni, lo ricordiamo per il suo appassionato attaccamento al paese delle sue origini, tanto da essere annoverato tra i primi fondatori della Pro Ruscio, tra i sostenitori delle feste patronali (vedi quella della Madonna Addolorata o dell'Associazione di Sant'Antonio) ed al riguardo, mi vengono in mente le sue annuali pretese a che la banda musicale salisse a suonare anche sulla cima del Colle; banda che si dimostrava sempre un po' restia all'invito, ma poi l'occasione di una lauta colazione aveva sempre il sopravvento.

Costantino, il conte e per giunta anche di origini Reali, non poteva non distinguersi da tutti e da tutto ed allora eccolo pronto a realizzare con fuochi e luci l'immagine gigantesca della "M" in omaggio alla Madonna in alto sul Colle dove aveva piantato cento abeti tra le rocce e, diceva "se almeno venti riusciranno ad attecchire, sarò l'uomo più felice della terra".
Questi alberi che ora si stagliano sul colle con le radici tra le pietre, saranno la testimonianza perenne della tenacia e dell'amore di questo uomo per la sua terra e per il suo paese.

Osvaldo