Una serenata per Ruscio
La Barrozza
Scritto da Pierpaolo Vannozzi   

PERSONE E COSE DI RUSCIO
Da questo numero parte una nuova rubrica, dedicata al ricordo di persone, luoghi e cose di Ruscio, che intende coinvolgere tutti coloro che volessero segnalarci proprie memorie personali o legate all'intera comunità

UNA SERENATA PER RUSCIO

Camminando per le vie di Ruscio capita a volte che le strade, le case o le piazze ci facciano tornare alla memoria tante persone care, risvegliandoci ricordi sopiti ma mai dimenticati.
Rimane per me sempre viva l'immagine di "Zia Aghituccia l’unica sorella di mio nonno Pietro Paolo nonché madre della più "famosa" Maria di Ruscio.
Zia Agata con la lucidità e la memoria che l'accompagnò fino alla fine del suoi giorni (morì a 96 anni) rappresentava per tanti di noi un naturale anello di congiunzione tra passato e presente, tra vecchio e nuovo, rintracciabile negli aneddoti e nelle storie di un mondo quotidiano ormai inesistente ma sempre vivo nei suoi ricordi.
E l'immaginazione, specialmente quella di noi ragazzi, non poteva non correre dietro a quei racconti che parlano di trebbiature, di canti, di saltarelli ballati a conclusione di una dura giornata di lavoro, di mandrie e carretti a cavallo che circolavano per le strade di Ruscio, progenitori di tanti più rumorosi motorini e macchine ormai ingovernabili.
Ciò che maggiormente ci entusiasmava , era la sua fatidica domanda "A chi sei figlio?..." ed un nome ed un cognome erano per lei più che sufficienti a collocarci senza alcun dubbio in una delle tante caselle dì quel grande albero genealogico che sicuramente a Ruscio ci fa tutti un po’ parenti.
Vorrei oggi ricordarla con le strofe di una vecchia serenata, che con un filo intonatissimo di voce, soleva cantare:
 
IL CIELO é 'NO SPLENDORE
CI SON MILLANTE STELLE
SON TUTTE QUANTE BELLE
STANNO A SBRILLUCCICAR

LA LUNA PARE UN PIATTO
D'ARGENTO SOPRAFFINO
E IO COL MANDOLINO
STO QUI, STO QUI AD ASPETTAR

VALERIA MIA FA' PRESTO
CHE CASCA GIU' LA GUAZZA
SE SEI BONA RAGAZZA
NON FARMI PIU ASPETTAR.
 
Chissà quanti amori sono sbocciati a Ruscio alle note di questa canzone, così semplice eppure tanto piena d'incanto.

Pier Paolo Vannozzi