Home arrow Archivio News arrow Mario Pirovano recita "Lu Santo Jullare Françesco" di Dario Fo
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement

MENU

Selezione Notizie da Web
---------------------------------------------
La Barrozza
I Quaderni di Ruscio
Cronache Moderne
---------------------------------------------
Archivio News
I ritrovamenti archeologici di Pie di Immagine
La Grande Guerra in Valnerina 1915 - 2018
La Miniera di Ruscio
Il campo di prigionia PG n. 117
Notiziario Parrocchiale
---------------------------------------------
Ruscio Solidale
---------------------------------------------
Area riservata
Segreteria Pro Ruscio
---------------------------------------------
Disclaimer
---------------------------------------------
Advertisement
Advertisement

Sondaggi

La piu' bella realizzazione della Pro Ruscio:
 
Le sezioni piu' interessanti del sito www.proruscio.it
 

Area Riservata






Password dimenticata?
Mario Pirovano recita "Lu Santo Jullare Françesco" di Dario Fo E-mail
Novita' da Ruscio - News

Mario Pirovano recita "Lu Santo Jullare Françesco" di Dario Fo

7 Dicembre 2008

Ore 21.30 - Presso il Teatro Comunale di Monteleone di Spoleto


Pre-vendita presso gli esercizi commerciali di Monteleone e dalle  
17,00 del 7 dicembre
fino ad inizio  spettacolo presso il botteghino del teatro.(costo  
biglietto Euro 10,00 )


“LU SANTO JULLARE FRANÇESCO”
 di Dario Fo
Era lo stesso Francesco, tanto diverso in realtà dall’immagine  
agiografica che ci è stata per secoli trasmessa, a definirsi “jullare
di Dio”. E questo proprio negli anni in cui l’imperatore Federico II
promulgava un editto contro i “Jugulatores” considerandoli buffoni  
osceni!

Della giullarata Francesco conosceva la tecnica, il mestiere e le  
regole assolute. Non teneva mai prediche secondo la convenzione  
ecclesiastica, anzi, rifiutava l’andamento del sermone. Sappiamo pure  
che cantava, recitava, si muoveva con tutto il corpo, braccia, gambe,  
piedi, suscitando divertimento ma anche commozione fra i presenti. E’  
questo l’aspetto di Francesco che Fo ha ricostruito e ci restituisce  
sulla base di documenti e di testimonianze scritte.

Particolarmente attuale, tra i vari episodi che compongono il testo, è
“la concione di Bologna”. Il 15 agosto 1222 il Santo si trovava a  
Bologna, dove era stato invitato a tenere un’orazione sul tema che  
stava più a cuore in quel momento ai Bolognesi: la guerra, che di  
nuovo era esplosa contro gli Imolesi, con il suo seguito di crudeltà,  
stragi e distruzione. Francesco sceglie di rivolgersi ai presenti con  
una concione giullaresca, una predica basata sulla classica  
“provocazione a rovescio” dei giullari, con l’esaltazione della guerra  
e la condanna della pace.

L’amore per la natura, il rifiuto della ricchezza, lo spirito di  
fratellanza tra gli uomini, l’umiltà di Francesco comunicata  
attraverso la gioia e l’ironia: a questo ci riporta con forza lo  
spettacolo di Fo.

 
< Prec.   Pros. >