Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement

MENU

Selezione Notizie da Web
---------------------------------------------
La Barrozza
I Quaderni di Ruscio
Cronache Moderne
---------------------------------------------
Archivio News
I ritrovamenti archeologici di Pie di Immagine
La Grande Guerra in Valnerina 1915 - 2018
La Miniera di Ruscio
Il campo di prigionia PG n. 117
Notiziario Parrocchiale
---------------------------------------------
Ruscio Solidale
---------------------------------------------
Area riservata
Segreteria Pro Ruscio
---------------------------------------------
Disclaimer
---------------------------------------------
Advertisement
Advertisement

Sondaggi

La piu' bella realizzazione della Pro Ruscio:
 
Le sezioni piu' interessanti del sito www.proruscio.it
 

Area Riservata






Password dimenticata?
23 febbraio 2002 E-mail
La Barrozza - Pasqua 2002 - Anno XI n. 1
Scritto da Velia Belli   

Una lieta notizia, annunciata con un festoso scampanio, ha rotto il silenzio della nostra vallata ancora chiusa nella morsa di un freddissimo inverno, che non accenna a finire. In breve tempo tutti hanno appreso, con giustificato orgoglio che Monsignor Don Gino Reali, un figlio della nostra terra, era stato nominato vescovo di un’importante diocesi del Lazio.

La notizia è rimbalzata presto nella capitale dove risiedono i suoi fratelli e gli innumerevoli parenti, ai quali egli non ha mai fatto mancare la sua presenza –compatibilmente con gli impegni- nei momenti di gioia e soprattutto in quelli di dolore.

Tutti hanno espresso sincere felicitazioni per l'importante nomina, che premia e corona una trentennale carriera sacerdotale, svolta con intelligenza,umanità e generosità d'animo.

Coloro che giovani non lo sono più, ricorderanno certamente l’odinazione di Don Gino, avvenuta il 31 luglio 1971, svolta nel prato di Angelini Simone per permettere a tutti di partecipare; ricorderanno la commozione dei suoi genitori, Divinia e Mariano, dei fratelli Iole, Enrico e di tutta la nostra comunità che lo aveva visto giovane sacerdote seminarista e brillante studente, sempre ben consapevole della meta che si era prefisso di raggiungere. Anche allora suonarono le campane di Ruscio, alle quali si unirono quelle di Agriano, dove il novello sacerdote giunse per svolgere il suo primo ministero e dove fu subito accolto e apprezzato per le sue qualità intellettive e umane, prima fra tutte la modestia, che ha sempre caratterizzato il suo stile di vita.          

Caro Don Gino - permettici di chiamarti ancora così e di usare il confidenziale "tu" - ti auguriamo di cuore ogni bene, siamo certi che saprai far fronte ai nuovi e più gravosi impegni con l'umanità che ti ha sempre contraddistinto.

La nomina a vescovo, inevitabilmente, ti allontanerà sempre più da noi, ma siamo certi che si tratterrà soltanto di una lontananza fisica, perché il tuo cuore sarà sempre qui fra queste montagne, dove sono le tue e le nostre radici.

Nel pomeriggio del giorno domenica 7 aprile p.v., Don Gino riceverà la consacrazione a Vescovo nella Cattedrale di Spoleto mentre la prima domenica di maggio prenderà possesso della sua diocesi nella cattedrale di Porto e Santa Rufina in località La Storta (Roma), 
         

 
< Prec.   Pros. >