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La Barrozza - Estate 2001 - anno X n. 2 | |
Scritto da Anna Dolci | |
Siamo totalmente abituati ai sapori della nostra buona cucina che non ci rendiamo conto della rarità che essi rappresentano. Si potrebbe fare un menù tipico delle nostre specialità, magari con i nomi caratteristici tipici del passato, che fanno tanta scena, e verrebbe fuori un pranzo veramente impareggiabile. Si potrebbe forse fare una gara fra gli appassionati di cucina in periodo di ferie, chiedendo spiegazioni a mamme, nonne o zie, quasi un coinvolgimento di generazioni con divertimento o soddisfazione, calore e colore delle nostre parti. Cominciamo dai vari primi: "rigatoni del percorro", ossia con sugo di castrato denso e saporito. Dopo aver condito i rigatoni ci resta il castrato in umido da leccarsi le dita anche perché quei bei pezzettini di carne (un po' duretti a cuocersi) si finisce quasi sempre a mangiarli con le mani. Se vogliamo un sapore semplice, proprio semplice, c'è il "pancotto", che non è per vecchietti e bambini ma è per tutti. Pane sciapo, sale, prezzemolo e parecchi spicchi d'aglio interi (per toglierli meglio a fine cottura). Far bollire per un quarto d'ora e condire con olio. Volendo essere "chic", questo piatto si potrebbe chiamare "zuppa antica". Un'altra versione del pancotto si ha aggiungendo agli ingredienti e far bollire tutto insieme un pezzetto di baccalà ed allora si chiama "acqua cotta" (chissà perché). Non dimentichiamo poi "lu Faricellu" fatto con patate, pomodori e qualche pezzetto di prosciutto. E poi "pasta e patate" o a scelta una bella "pasta e fagioli". Altro primo piatto importante gli "strascinati" ovvero la "carbonara" con il grande interrogativo: dopo aver scolato la pasta nel ripassarla - è meglio mettere prima il guanciale e l'uovo battuto o il contrario?? Aspettiamo risposte. C'è poi una pietanza sensazionale che ancora qualcuno….sa fare. I "fegatelli con Per contorno che cosa c'è di meglio della "cicoria" dei nostri prati ripassata in padella con aglio olio e peperoncino??
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