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Cara Zia Velia |
La Barrozza - Natale 2005- anno XIV n.3 | |
Scritto da Pierpaolo Vannozzi | |
Cara Zia Velia,
Ricordo che mi dicevi che quando nacqui io piangesti un giorno intero per la gioia. Da quel giorno cominciò la nostra storia. E oltre a noi c’era la scuola, la tua amata scuola, quella per cui spendesti per oltre quarant’anni tutte le tue energie, in un obbligo morale che andava al di là del semplice dovere professionale. Cominciasti in quella piccola di Monterotondo, vicino all’istituto zootecnico sulla via Salaria che raggiungevi ogni giorno in bicicletta dalla stazione ferroviaria. Ce la indicavi ogni volta che con la Fiat 600 o 850 partivamo per le vacanze estive da vivere a Ruscio. Passasti poi negli istituti che si trovavano in quelle che un tempo erano le borgate di Roma: Grotte Celoni, Torre Maura, Torre Angela, Tor Bella Monaca. In quei piccoli palazzi semi abusivi adattati alle bell’e meglio a scuola frequentai la mia Primina. In quelle realtà non eri solo un’insegnante. Erano i tuoi alunni ed i nostri amici immaginari che non conoscevamo e che entravano prepotentemente nella nostra vita con le loro storie, con tutti i loro problemi che erano anche i nostri. Tante storie che ci sembrano oggi assurde ma che erano vere e che affrontavi quotidianamente con uno spirito che andava al di la del semplice inpegno di docente, donando tutto ciò che potevi allora donare: i libri, le penne, le matite, i nostri vestiti usati. A Natale, a Pasqua la casa diventava un laboratorio di lavoretti fatti a mano da regalare a tutti i tuoi alunni. Stelle di Natale, angioletti di carta, pigne colorate riempivano le nostre giornate e io ero li a lavorare con te. Non lo hai mai detto ma si sapeva che per entrare nelle tue classi ci si raccomandava a tutta la scuola! Oggi sono qui a pensare quanto mi mancherai, quanto ci mancheranno le tue storie, i tuoi rimproveri, il tuo mettere bocca su tante cose. Forse solo oggi capiamo che quelle cose nascevano dal cuore, dalla voglia di sentirti ancora presente, dal profondo amore che avevi per noi. |
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