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La miniera di Ruscio |
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SCN - La miniera | |||||||||||||||||||||||
Scritto da Alessandro Angelini | |||||||||||||||||||||||
Il bacino lignitifero di Ruscio si trova nel territorio di Monteleone di Spoleto (Provincia di Perugia) e si prolunga nel territorio di Leonessa (Provincia di Rieti). E’ esso solcato, quasi nel suo mezzo, dal torrente Vorga che scende dall’ altipiano di Leonessa e si scarica nel fiume Corno presso il paese di Ruscio. L’esistenza del Vorga ha determinato una zona di terreno alluvionale della larghezza di circa metri centocinquanta. Non e’ però escluso che, anche sotto il terreno alluvionale, si trovino in posto le stratificazioni plioceniche con intramezzate quelle lignitifere. Ad ogni modo e’ da notarsi che una striscia di sufficiente larghezza doveva rimanere intangibile per i lavori sotterranei, poiché fungeva da protezione di torrente, molto più che detto torrente tende continuamene a spostare il suo letto. Ma su di un fenomeno più grandioso avvenuto nell’ epoca quaternaria giova intrattenerci, sulla corrosione e cioè completa asportazione del bacino pliocenico in tutta la sua parte settentrionale. Osservando la quota di livello dello strato di lignite si vede subito che lo strato fu corroso, completamente asportato insieme alle stratificazioni del pliocene, entro cui era contenuto, in tutta la parte di vallata che termina alle falde del Monte Trogna. Fu certamente il lavorio delle acque che generò siffatta corrosione per il brusco restringersi della vallata, causa della sporgenza dell’ammasso cretaceo che tuttora si vede a nord della località Camponero. La fiumana nelle grandi piene doveva essere davvero imponente e devastatrice in ispecie, giusta le leggi dell’ idraulica, nel fondo del suo alveolo. In tutta quella zona il banco di lignite manca completamente tranne che in un cocuzzolo – Scoppagamberi – che fu dalla fiumana rispettato, trovandosi in un livello inferiore al letto della fiumana. Il bacino di cui trattasi è incassato fra le rocce del secondario; esso è limitato a nord del Monte Trogna che è essenzialmente cretaceo; ad est è limitato dalla falda pure di calcare cretaceo su cui è costruita la strada provinciale Cascia- Leonessa e dalla falda al pari cretacea del Colle della Torre; ad ovest dalle propaggini di calcare che derivano dalle alte cime di Carpellone, Policiano, Rocca e a guisa di promontorio un grosso ammasso si protende verso est fino a restringere la vallata a nord di Camponero. Nella sponda ovest del bacino, da constatazioni fatte sul posto, è stata rinvenuta grandissima parte di roccia cretacea (scaglia rossa); ma si ritrova anche roccia eocenica (scaglia cinerea). STRATIFICAZIONI LIGNITIFERE Dalle varie trivellazioni eseguite in fase di studio del bacino è stato accertato uno strato di lignite della potenza media di m 4, industrialmente sfruttabile. È stato pure rinvenuto di un metro superiormente ad esso e uno di spessore più piccolo inferiormente. Il banco di metri 4 di potenza ha la forma di fondo di battello con la parte più bassa in vicinanza della seconda trivellazione. Il bacino è stato diviso in tante figure geometriche che, moltiplicate per lo spessore, hanno dato un quantitativo di me. 6. 700. 000 che, moltiplicato per il peso specifico, risultante in kg. 1. 200 ci dà tonn. 8. 040.000. SFRUTTAMENTO DEL BANCO “ Ora che conosciamo la forma e disposizione del banco, che sappiamo il quantitativo di lignite che esso contiene e le sue principali caratteristiche, possiamo procedere alla scelta delle parti di banco che prima devono essere coltivate e alla scelta delle località dove più facilmente e più economicamente sono da costruirsi i cantieri di estrazione, per la produzione di 600 tonnellate giornaliere. I cantieri da costruirsi saranno due, uno ad est ed uno ad ovest del fiume Vorga.” CANTIERE DI EST Il pozzo di estrazione venne costruito nel punto più basso di battello. Si presumeva che il pozzo avrebbe dovuto avere la profondità di m 50 e si fissò il diametro in m 3.50; che il vagoncino di galleria era in grado di portare lignite del peso di kg 350; che ogni gabbia di estrazione portava due vagoncini; e che la velocità delle gabbie fosse di 5 metri a minuto secondo. Prima di metter mano alla costruzione del pozzo occorreva però iniziare i lavori di tracciamento del banco.
Per sgombrare le gallerie e per trasportarla all' esterno occorreva una squadra di sgombratori e vagonieri, composta di 128 operai. Per ottenere suddetta produzione era indispensabile che il servizio del pozzo procedesse con la massima precisione e regolarità, e che le manovre dovessero avvenire rapidamente. La macchina di estrazione doveva essere di tale efficienza da poter dare in via ordinaria movimento alle due gabbie con la velocità di m. 5 a minuto secondo, e la potenza massima, per ogni eventualità, d' innalzare con la velocità di 2 metri a minuto secondo e per tutta l'altezza del pozzo una sola gabbia carica di un peso equivalente al doppio di un vagoncino pieno di lignite. Tale macchina venne fatta funzionare con l'energia elettrica ed aveva un’efficienza effettiva di HP 80. Una pompa esterna pescava entro il puisard ove si raccoglievano tutte le acque del cantiere, ed il premente venne collocato nello scompartimento più piccolo del pozzo sino a sboccare a giorno . Niente si può fin d'ora precisare circa l'efficienza della turbo-pompa o delle turbo-pompe, ciò dipendeva dalla quantità più o meno grande di acqua che si trovava nel sotterraneo. Per l'esercizio del Cantiere di Est oltre alla mano d'opera già indicata e cioè oltre ai 164 minatori e128 sgombratori occorrevano: Occorrevano in complesso n. 344 operai per l'esercizio ordinario del Cantiere Est per avere una produzione di circa 400 tonnellate di lignite al giorno, con 2 turni di 8 ore per 5 giorni la settimana. S'impiegarono 9 o 10 mesi per costruire, con tre turni, sulle 24 ore, di due compagnie di minatori, la galleria che dal piede della discenderia suddetta si dirige al pozzo di estrazione, le gemelle che segnando la massima pendenza dal pozzo giungevano all’estremo superiore del banco, e tutte le traverse che a scopo di ventilazione servivano a mettere in comunicazione le gallerie gemelle. Queste gallerie, che avevano una lunghezza complessiva di circa m. 1400, furono eseguite con facilità in poco più di 9 mesi, poiché è accertato che in ogni turno una coppia di minatori scavava un metro di galleria in lignite con sezione di metri quadri tre. Occorrerono in seguito altri 12 mesi per la costruzione del pozzo di ventilazione e per il completamento del pozzo di estrazione e per il tracciamento nel sotterraneo dell'abbattimento. Il Cantiere, in conclusione, in un periodo di circa 27 mesi venne messo in pieno esercizio.
Essendo il banco conformato a fondo di battello, venne sfruttata la parte di ovest allo stesso modo della parte di est. Si entro nel banco con una breve e comoda galleria discendente che raggiungeva la lignite alla profondità di appena 10 metri. Da tale punto veniva coltivata tutta la parte di giacimento che si trovava a quota più alta nel raggio di m. 500. Tutta la parte di banco molto più profonda venne coltivata per mezzo del pozzo del Cantiere di Est. La suddetta galleria discendente venne fatta a doppio binario e venne tutta rivestita in muratura. Essa aveva una lunghezza di m. 55 e una pendenza del 22 %. Dal punto ove la suddetta discenderia raggiungeva il banco con due gallerie parallele ad un solo binario, distanti fra di loro da asse ad asse m. 8 e che a tratti di 15 o 20 metri vennero messe fra loro in comunicazione mediante traverse, si seguì la massima pendenza del banco fino a ritrovare il suo orlo superiore , ove venne subito aperto un pozzo di riflusso. Le indicate gallerie ascendenti gemelle vennero messe in funzione da piano inclinato automotore con apposito apparecchio meccanico regolatore, installato alla sommità di esse. A partire da tali gallerie gemelle vennero costruiti nei due sensi e a cominciare dall’alto, quelle in direzione che occorrevano per la delimitazione dei grandi massicci di abbattimento. In conclusione si doveva fare il tracciamento e quindi l’abbattimento nello stesso modo che si è indicato per il Cantiere Est.
Per mettere questo cantiere in pieno esercizio con la produzione delle 200 tonnellate richieste, occorse prima un periodo di circa 5 mesi per costruire la galleria discendente di trazione a doppio binario, ove lavorava, a periodi alternati di 2 o 3 giorni ciascuno, o una compagnia di 6 minatori con tre turni giornalieri di lavoro per l’escavazione, o una compagnia di muratori per il rivestimento; occorse poi un periodo di circa 8 mesi per scavare le gallerie gemelle in ascesa e tutte le traverse ( in totale circa m. 1200 ) col lavoro di due compagnie minatori con tre turni giornalieri. Inoltre ci vollero altri 3 mesi per costruire il pozzo di ventilazione, per creare una galleria d’accesso per gli operai e per fare avanzare le gallerie di tracciamento ( per una lunghezza complessiva di m. 200 ) col lavoro su tre turni di due compagnie di minatori; mentre contemporaneamente altri operai attesero per la posa di tutti i binari interni ed esterni e alla costruzione di tutte le opere esterne, ivi compreso il piano di scarico della lignite dai vagoncini della miniera. BINARI E VAGONCINI PER IL SOTTERRANEO Per lo sgombro e trasporto interno di tonn. 600 da prodursi giornalmente e complessivamente dai due cantieri sopradescritti, furono necessari 180 vagoncini della capacità di circa mc. 0,500 e della portata in lignite di circa Kg 350. Lo scartamento dei vagoncini era di 0,60 e tale era lo scartamento di tutto il materiale ferroviario fisso di galleria.
Presso ciascun cantiere vennero costruiti i fabbricati inerenti alla industria mineraria. Al cantiere di Est venne eretto dapprima un baraccone in legname a protezione e ricovero del macchinario a vapore. Questo baraccone venne fatto riducendo al minimo i costi di costruzione. Un fabbricato che aveva tutti i caratteri di stabilità era quello destinato al macchinario del pozzo di estrazione. Esso venne realizzato in muratura di pietrame a pareti intonacate, con tetto sostenuto da solida incavallatura di legno e copertura di coppi, con pavimento di piastrelle di cemento, con porte di legno verniciate e con finestroni a vetri. |
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