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La Barrozza - Estate 2007 - anno XVI n. 2
Scritto da Anna Dolci   

Entrati a Ruscio, in un particolare pomeriggio di Agosto, balza agli occhi un paese desolato, spopolato e spento. Un uomo, ricco di anni, seduto sulla panchina della piazza, ne dà la spiegazione: “Non ci sta nisciuno. Stau tutti alle “Limpiadi”.

logo Rusciadi

Ebbene sì, le “Limpiadi”. L’uomo ricco di anni e di buon senso ha dato il giusto significato all’evento: si stanno svolgento le Olimpiadi (in dialetto rusciaro Limpiadi), le Olimpiadi di Ruscio, le Rusciadi.

A quaranta anni dalla nascita della Pro-Loco si può dire che queste Rusciadi, nate qualche anno dopo la costituzione della Pro-Loco, siano state proprio un’idea portentosa. Una iniziativa che ha rafforzato le tradizioni e le buone tradizioni creano l’attaccamento alla nostra origine, considerando poi anche la dimensione emotiva: le premiazioni, le medaglie, l’alza bandiera, l’inno d’Italia.

Una gara di tanti, tanti bambini, applauditi da nonni, zii, cugini e parenti. Per cui più che una gara è un orgoglio familiare in cui tutti si sentono coinvolti, fieri e soddisfatti di vedere le prime competizioni dei piccoli. Il Campetto, diventato stadio, trabocca di vitalità, di atmosfera irrequieta e gioiosa.

Un evento che è andato sempre più allargandosi fino ad arrivare, nel 2006, alla partecipazione di 136 “atleti”, incredibile, se si pensa che in inverno gli abitanti totali di Ruscio sono circa 100. Un evento che mobilita tante persone per i preparatvi, le scenografie dell’apertura dei giochi, i nastri, i numeri, le medaglie, le iscrizioni. Tutto lavoro svolto dagli “appassionati in vacanza”.
E questa è ormai la seconda generazione degli “atleti” delle Rusciadi….Molti mamme e papà, premiati a suo tempo, stanno assistendo alle gare e alle premiazioni dei loro figlioli e questa è una cosa che fa tenerezza.

Nelle varie attività svolte dalla Pro-Loco: campionati, bruschette, concerti ecc…una è assai particolare e originale, una conferenza tenuta da un emerito professore, sulle meraviglie della volta celeste: “Ruscio sotto le stelle”. Durante una di queste conferenze, una richiesta a mezza voce si è levata dalla platea paesana, molto saggia in fatto di proverbi: “ma beh, professò, spiegace lu dittu: ‘Panza a ponente luna crescente e panza a levante luna calante’”. Il professore non ha sentito, ma sicuramente potrebbe essere un argomento per una prossima conferenza, con una bella spiegazione. Pure questa è Pro-Loco.

Un posto rilevante tra le cose fatte in questi 40 anni è il Parco del Corno, oasi di verde sul greto del fiume. Uno spazio utile e distensivo arricchito dagli alberi di ogni bambino, con la interessante meridiana che ha l’esatta inclinazione dell’asse terrestre, il tutto con lo sfondo “dolomitico” del Monte Cambio.

Queste e altre sono le cose fatte, poi, se ci sono le cose non fatte…., siccome siamo un popolo di rusciari (invernali ed estivi) tanto simpatici, non le consideriamo.

 
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