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Una finestra sulla Valnerina: sul Gottardo dell’Umbria |
La Barrozza - Estate 2003 - Anno XII n. 2 | |
Scritto da Francesco Peroni | |
UNA FINESTRA SULLA VALNERINA Continua la nostra rubrica che intende divulgare i luoghi, la storia e la cultura della nostra terra. Sul Gottardo dell’Umbria “Fra le ferrovie di montagna italiane, la ferrovia Spoleto – Norcia ha sempre rappresentato, per unanime giudizio, il massimo sforzo di tecnica dei tracciati; una specie di piccolo Gottardo umbro. Forse perche’ tra le ultime ferrovie ad essere progettate, essa e’ anche la piu’ ardita e difficile, tanto che a nessuno, oggi, potrebbe venire in mente di compiere ex novo uno sforzo simile”. Questo e’ il giudizio del professor Giovanni Klaus Koenig, uno dei massimi esperti di ingegneria ferroviaria in Italia. Si potrebbe riflettere sullo smantellamento di questa e di tante altre linee ferroviarie secondarie, avvenuto in un periodo di generale entusiasmo automobilistico, senza che si avvertisse la possibilita’ di un loro rilancio quale risorsa turistica. Cosi’, se pure sulle rampe elicoidali di questa suggestiva ferrovia di montagna non vi sia la reale speranza di rivedere i treni, rimane, a parziale consolazione, la possibilita’ di conoscerla a piedi per un suo buon tratto, quello piu’ spettacolare. Il primo servizio pubblico di trasporto fra Spoleto e Norcia fu realizzato nel 1902 con autobus a vapore, il secondo di tal genere in Italia. Le forti spese di esercizio convinsero della necessita’ di una ferrovia, che fu iniziata nel 1913 dall’ingegnere svizzero Erwin Thomann e conclusa solo nel 1926. Seguendo la cartina, partiti da Spoleto e attraversato il famoso ponte delle Torri, si giunge alla massicciata arrivando all’imbocco della galleria di valico, a 625 metri di quota. Lentamente si arriva sul fondovalle: l’ultima galleria e’ chiusa e occorre impegnare un sentiero che si apre sulla destra, verso valle. Superato l’ultimo viadotto, accanto al traforo stradale d Forca di Cerro, la linea si dirige in rettifilo al bivio di Santa Anatolia di Narco (289 m.s.l.m.). Di qui. Sempre seguendo l’antico tracciato, e’ d’obbligo raggiungere Castel San Felice (2 Km. Da Santa Anatolia) dove si trova la chiesa di San Felice, prezioso esempio di arte romanica della seconda meta’ del XII secolo.
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