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Le Croci E-mail
La Barrozza - Estate 1996 - anno V n. 2
Scritto da Osvaldo Perelli   

Tra le traduzioni ormai scomparse della vita agricola di Ruscio era particolarmente sentita la giornata delle Croci che si celebrava il due di maggio di ogni anno.

Tale avvenimento non aveva un significato religioso, come potrebbe far credere l'oggetto in questione, ma solanto un effetto propiziatorio quale retaggio di un tempo lontano in cui si ricorreva a riti pagani di tal fatta.

In quel giorno, all'inizio della primavbera, era usanza dei contadini preparare fasci di croci ricavate da giovani rami di nocchia con al centro della croce una candelina e un ramoscello di ulivo. Ogni famiglia si recava nei propri appezzamenti di terreno dove il grano cominciava a germogliare e qui piantavano la propria croce quale auspicio di fertilita' e di buon raccolto.

Erano tempi in cui ogni famiglia contadina faceva affidamento sulla "speranza" e sulla bonta' di certi valori; oggi, il ricorso ai mezzi industriali, sia tecnici che chimici, ha illuminato questa speranza e promettendo in sua vece un risultato sicuro, quello di un raccolto certo e abbondante.

Ma non genuino.

 
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