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Gustosando: 'Umbria e le strade del vino E-mail
La Barrozza - Pasqua 2007 - anno XVI n.1
Scritto da Alberto Perelli   

Ascolta il canto dell'Umbria dove la tradizione è un'arte  percorri con noi la strada del Cantico…

Per chi che, come me, ama il buon bere, la vacanza e la cultura enogastronomica non può non essere indifferente se parliamo delle “Strade del Vino”. Cosa sono quest’ultime?.  Sono di fatto dei percorsi da seguire per scoprire cantine e posti ove si può degustare il miglior vino di una determinata area geografica (spesso all’interno di una specifica regione) associando il tutto alla scoperta del folklore, storia, cultura e conoscenza gastronomica dei luoghi posti all’interno dell’itinerario proposto.
Girovagando nell’immensità del mondo internet mi sono imbattuto in un sito che presenta una delle  strade del vino umbro forse meno famosa rispetto a quella tradizionale del Sagrantino: La Strada dei vini del Cantico.

 

Questa strada sponsorizzata da tutti i comuni che la compongono, vuole rappresentare il giusto matrimonio tra i colori e le tradizioni della nostra regione con lo spettacolo dei vini e delle specialità gastronomiche umbre.
 
Per far conoscere questi luoghi  si è pensato ad una strada che ribolle di testimonianze e tradizioni di una cultura millenaria: borghi antichi, città, castelli, chiese per fare un viaggio nel passato unendo feste e tradizioni e per vivere, respirare i ritmi della natura e  dei vini.

Il comune di partenza è Todi; si passa poi per Marsciano, Perugia, Torgiano, Bettona, Cannara, Spello, Assisi e si conclude il viaggio a Bastia Umbra.
Il complesso ed affascinante percorso attraversa le più belle zone storiche dell’Umbria ed anche le più caratteristiche zone enologiche a denominazione di origine ove si producono tra i migliori bianchi e rossi umbri come a Todi per la Doc "Colli Martani"  cui fanno parte il Grechetto ed il  Trebbiano;  la zona di Perugia per la Doc “Colli Perugini” (Grechetto, Trebbiano, Merlot); forgiano per la omonima DOC/DOCG (Sangiovese, Trebbiano, Chardonnay).
Da segnalare, come già accennato qualche numero passato, la visita al Museo del Vino di Forgiano. Torgiano e vino; un connubio eccezionale che ha coinvolto anche l’arte. Tra le manifestazioni artistiche vi segnalo i "vinarelli": sono dipinti ad acquerello realizzati diluendo il colore nel vino anziché nell'acqua.  Ogni anno in agosto alcuni artisti espogono così le loro opere.
Per chiudere un vino…. come dire…. assaggiato per voi:  Orvieto Classico Poggio Calvelli 2004 – Azienda La Carraia di Orvieto.  Bianco doc da  grechetto 50%, verdello, drupeggio, malvasia e trebbiano 25%, chardonnay 25% . Un insieme di vitigni tipici della nostra regione (cosiddetti autoctoni) ed internazionali.
Di colore giallo paglia, di buona struttura e sentori intensi floreali e fruttati. Di buona qualità in particolare se rapportato al suo prezzo: circa 6 euro.  Di facile beva; di buona stoffa. La mano del famoso enologo nazionale Riccardo Cotarella si fa sentire. Da abbinare fresco con piatti di pesce di acqua dolce come una trota o gamberi di fiume.

 
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