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La pizza di Pasqua |
La Barrozza - Pasqua 2007 - anno XVI n.1 | |
Scritto da Anna Dolci | |
Colomba con canditi, senza canditi, farcita alla crema, farcita al cioccolato, grazie! Vorrei una “pizza” con la ricetta di nonna, la pizza umbra, la pizza di Ruscio. Non è facile. Preparare la “pizza” di Pasqua era una cerimonia per tutto il paese, il forno era unico e le pizze si cuocevano tutte insieme. La mobilitazione era generale e l’aria profumava di pizza. Tradizioni toccanti e devote. La preparazione della pizza era un’arte, anche perché vi erano di vari tipi: pizza dolce, al formaggio, di pan di Spagna e altre. Ogni tipo con il suo grado di fatica. Per la pizza di pan di Spagna, le uova si dovevano sbattere per un’ora di seguito, e non c’erano gli sbattitori elettrici, una faticata enorme. Le uova erano montate in maniera giusta quando la forchetta si teneva da sola nella montatura senza affondare (altro antico consiglio). A quel punto vi si aggiungeva la farina, si mischiava tutto e senza lievito si metteva al forno. Nel fare le pizze di Pasqua si instaurava quasi una forma di competizione, a chi si erano lievitate poco, a chi si cuocevano troppo, a chi si avvampavano, a chi si abbassavano, ma tutti avevano partecipato a questo fare gioioso nell’anniversario della gioiosa Resurrezione. |
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