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La Barrozza - Natale 2000 - anno IX n.3
Scritto da Isidoro Peroni   

Chi pianta un albero non è vissuto invano

Avete notato che nel nostro comune sono stati di recente piantati da giovani e ragazze di Ruscio, Trivio e Monteleone della cooperativa “Verde Appennino”, qualche migliaio di virgulti di varie specie arboree?

La cosa più difficile, nonostante le buona volontà e comprensione delle molteplici autorità preposte, è stata districarsi tra la selva di regolamenti e scadenze, da quelle europee della CEE, che tramite la Regione ha finanziato l’impianto, a quelle regionali, forestali, archeologiche, ambientali, comunali, consorziali e così via.

A confronto, la realizzazione degli impianti, validamente portati a termine dalla cooperativa condotta da Rita Moretti e diretta dai valenti tecnici Carlo BELLEGGIA e Pietro STEFANETTI, è stata uno scherzo!! Comunque si può essere soddisfatti di essere riusciti a spendere a Monteleone qualche Euro, messo a disposizione del regolamento 2080 della Comunità Europea, per fare delle opere naturali, belli dal punto di vista paesaggistico ed ambientale e ci auguriamo, durature.

Una piantagione di ciliegio da legno (prunus avium) è stata realizzata nella ridente Valle Sant’Angelo: tra qualche decina di anni, noi, o i nostri figli, ammireremo un bel bosco di alto fusto.

Nel terreno scosceso, sotto l’antica chiesetta della Madonna della “Serqua”, a ridosso delle mura medioevali, sono stati invece piantati, come, è sembrato appropriato, quercie e cerri (quercus pubescens e quercus cerris, in parte micorizzate con spore di tartufo nero) provenienti dai vivai della Valnerina.   

 
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