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Cara Silvietta |
La Barrozza - Pasqua 2001 - anno X n. 1 | |
Scritto da la Redazione | |
Era un po’ di tempo che non ti vedevamo e ora te ne sei andata. Piccola donna con un grande cuore. Questa cordialità la manifestavi in tutto il tuo modo di vivere. La tua grande preoccupazione si esprimeva nella frase “Fija mia, che te pozzo da’?” e sempre trovavi qualche cosa da donare. Ma soprattutto donavi il tuo affetto. Con il tuo fare discreto e curioso ti accorgevi di tutto e facevi tue le preoccupazioni altrui, ricoprendole con le tue premure. Quando eravamo ai saluti ripetevi: “Va, va che il Signore t’accompagni!”. Prendiamo questo come il tuo affettuoso saluto e il Signore accompagni te nella pace eterna. Grazie Salvietta, questo tuo modo di fare, di voler bene anche nella sofferenza, lo terremo nel cuore insieme a te. |
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