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La Barrozza - Primavera 2024- anno XXXIII n. 1
Scritto da Renato Peroni   

La Pro loco di Ruscio sta realizzando strutture (altri progetti sono già pronti nel cassetto dei lavori futuri) e ammodernando quelle esistenti per renderle fruibili all’accoglienza delle persone ed alla realizzazione di momenti d’incontro culturali, di gioco e di svago e di pubblica utilità. 

Certamente questa attività costituisce un fatto molto importante e significativo per il nostro piccolo paese, ma le strutture realizzate  vanno partecipate e rese operative da tutte le persone di Ruscio che condividono gli obiettivi della Pro Loco.

In altre parole le strutture create a Ruscio non debbono restare “cattedrali nel deserto” ma devono essere vissute in quanto sono rivolte alla gente di Ruscio e a quanti vogliono vivere temporanei momenti di vita nel nostro paese, perché le utilizzino con l’obiettivo anche di mantenere vivo il senso di coesione tra le persone.

Questo è il vero e più esaltante obiettivo dell’azione della Pro loco: mantenere vivo il vincolo di appartenenza: in altre parole contribuire alla crescita di una vera Comunità.

Ma che significato diamo alla parola Comunità?.

Mi sono permesso di estrapolare alcuni concetti dalla Treccani.

Comunità è “insieme di persone unite da vincoli di appartenenza”. Comunità è una parola di origine latina: viene da communitas, derivato di communis "che compie il suo incarico (munus) insieme con (cum) altri"; è presente nella lingua italiana sin dal 13° secolo e viene utilizzata per indicare un insieme di persone unite dalla razza, dal territorio, dalla lingua, dalla religione, dalla professione e così via.

Il termine “Comunità” ha però due significati prevalenti: il primo indica una forma di vita collettiva caratterizzata da un profondo sentimento di appartenenza, fiducia e dedizione reciproca. Il secondo, più propriamente “società”, indica invece un qualsiasi insieme di persone legate da uno o più fattori (lingua, territorio, religione, professione, economia, politica).

Mentre la società si basa su considerazioni di tipo utilitaristico o funzionale e stabilisce, quindi, tra i suoi membri relazioni soltanto esterne, fondate sull'interesse e su obiettivi specifici, la “Comunità” invece è un'unità vivente di sentimenti, emozioni e idee, che stabilisce tra i suoi membri un legame profondo e intimo. Al concetto di “Comunità“ è legato anche un altro significato: sempre dal latino “cum munus” letteralmente significa "con il dono", indicando perciò una prestazione personale alla collettività, che si risolve nella perdita della propria soggettività e individualità. In altre parole si apre al concetto del “volontariato”!

Può esistere allora “Comunità” senza dono? Il venir meno, purtroppo, di questa logica nella società è andato di pari passo con l'esaltazione del soggetto rispetto alla “Comunità”: alla communitas si è così sostituita l'immunitas, letteralmente la "esenzione dal dono".

L'immunità, a livello sociale, si è tradotta in un processo di individualizzazione, dove il Bene comune non è più il valore supremo, sopravanzato di gran lunga dal bene del singolo.

Il sentirsi esonerati dalla logica del dono, comporta dei rischi sul piano della costruzione sociale: si rafforzano sempre più le tendenze già presenti verso l'individualismo, si affaccia il rischio di una solidarietà di facciata  e praticata rigorosamente a distanza.

Allora il termine “Comunità” acquista il suo più profondo significato 'ideale', quello cioè di una forma di vita nella quale l'elemento collettivo prevale su quello individuale, l'atteggiamento solidale su quello egoistico, la dedizione sull'interesse.

In passato sul nostro territorio anche Enti pubblici e privati (Comuni, Consorzi, Comunanze) si impegnavano per la valorizzazione della propria Comunità e, sia pure in misura ridotta, continuano a farlo anche oggi.

In particolare la Comunità Cristiana, aggregata nelle varie Parrocchie, negli sperduti e isolati Paesi della Valnerina, attraverso l’opera inesauribile e quasi eroica dei vari Curati di Campagna, costitutiva un vero baluardo di difesa dei valori comunitari e delle tradizioni locali e si sentiva impegnata a creare migliori condizioni di vita per i propri parrocchiani, impostando la relazione tra le persone sulla base della solidarietà e del reciproco aiuto.

Oggi purtroppo, con una crisi profonda delle vocazioni, con il continuo spopolamento dei nostri territori e, soprattutto, con l’allontanamento della gente dalla cultura spirituale, assistiamo nel nostro territorio ad un continuo ridimensionamento della presenza sacerdotale, lasciata a sporadici incontri infrasettimanali grazie alla infaticabile e insostituibile attività di alcuni sacerdoti benemeriti.

Tuttavia è da rilevare che, nel contesto della società contemporanea, l'ideale comunitario rappresenta per molti, ancora oggi, un forte richiamo, perché viene incontro all'esigenza di rapporti più solidali e disinteressati e al bisogno di identità più forti e condivise e si pone alla base di vari fenomeni sociali quali il mondo del Volontariato  e degli enti non-profit come le Pro Loco.

L’azione del volontario della Pro Loco di Ruscio, allora, oltre ad essere orientata ad erogare gratuitamente  prestazioni, in assenza di risorse pubbliche, ed a realizzare opere strutturali per venire incontro concretamente a reali esigenze della gente, assume un significato più profondo in quanto deve essere improntata, anche e soprattutto, al miglioramento delle relazioni tra i propri concittadini, non escludendo alcuno, migliorando e rendendo fluidi i rapporti tra le persone del proprio territorio, improntandoli nel reciproco rispetto, anche in presenza di divergenze di vedute.

Solo condividendo le regole del viver civile e superando dissapori e incomprensioni, esistenti in ogni raggruppamento umano, si può costruire il BENE nel proprio Paese.

Senza le regole del viver civile è a rischio la sopravvivenza della stessa Pro loco! 

Allora è di tutta evidenza che l’obiettivo primario della Pro Loco di Ruscio, pur apprezzando la sua importante e concreta azione per la realizzazione di opere sul territorio, diventa soprattutto quello di rinvigorire tra i concittadini il vincolo di appartenenza e in altre parole contribuire alla crescita di una vera “Comunità”.

 
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