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Notte di San Lorenzo (divagazioni sotto il cielo di Ruscio)
La Barrozza - Natale 1996 - Anno V n. 3
Scritto da Osvaldo Perelli   

Dieci agosto, dies natalis di San Lorenzo martire; durante la notte il cielo diviene meta per milioni di occhi che lo scrutano in attesa di quella pioggia di stelle cadenti o filanti che caratterizza la nottata.

Per un attimo ci dimentichiamo dei mille problemi e beghe terrestri che ci perseguitano ed assillano, e puntiamo gli occhi verso la volta celeste, solenne e sacra come una cupola di chiesa, attenti a captare quei fenomeni siderali che solcheranno il cielo e si dilegueranno alla velocità di un battito di cuore, e tutti pronti ad esprimere quei desideri che teniamo nascosti nei segreti meandri dell’animo, e che all’apparire di quelle stelle diverrebbero attuabili e realizzabili ...

Mai come ora ci sentiamo “piccola parte dell’universo”, un minuscolo ingranaggio di un’enorme macchina, una microscopica unità davanti all’infinito, che attoniti fissiamo tra il sacro terrore ed una estasiante beatitudine.

E la vanità, l’egoismo e le ambizioni ci sembrano, nel silenzio della notte, mostruose escrescenze umane, orribili e stridenti, davanti a tanta solennità e pace che il cielo ci infonde ...
E la Morte, la Vita, l’Aldilà? ... Ecco la mia stella che fila, chissà quanti l’avranno vista; pronto esprimo il mio desiderio nascosto supplicando in silenzio quel “punto luminoso” che in un baleno beffa il cielo e si riconfonde con l’aria ...
Il mio desiderio è salvo, sono pronto ad attenderlo con quella dolce pazienza di chi sa che mai quel sogno potrà divenire realtà; lo aspetterò, tuttavia, come il bimbo attende tutto ciò in cui crede.

Il cielo ora, generosamente, ci regala un’altra stella pronta ad esaudire un altro sogno ai comuni mortali: lambisce un cumulo di nubi, dribbla una stella del Gran Carro, si dilegua nella costellazione del Cancro ...

Un altro desiderio è salvo; altri occhi fisseranno ed altri cuori palpiteranno verso il cielo.

Il campanile della Madonna Addolorata batte solennemente gli ultimi momenti della notte; distogliamo gli occhi dal cielo stellato ... Torniamo sulla terra ed è già Santa Chiara.

 
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