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La Barrozza - Natale 1996 - Anno V n. 3 | |
Scritto da Reds | |
A poco a poco, anche le manifestazioni estive di Ruscio cominciano ad assumere una propria fisionomia. Oltre al relax e allo svago conseguenza dei vari tornei sportivi (calcio, tennis, pallavolo), che si spera continuino a mantenere un carattere di lealtà e rispetto reciproco (a differenza di esecrabili intemperanze di recente memoria), ecco affacciarsi dell’altro, diverso e stimolante, nella quiete rusciara. I concerti a S.Maria de Equo sono ormai una piacevole conferma; in una cornice che stimola sempre nuove emozioni, quest’anno si sono esibiti un trio (Claudia Agostini, Prisca Amori e Diletta D’Amico) di notevole valenza, ed un artista di chitarra classica (Massimiliano Bonesi) che con la sua generosità e passione musicale ci ha svelato l’altra faccia di uno strumento a torto considerato di scarsa importanza. Non credo sia il caso di addentrarsi nella critica musicale dei repertori offerti; l’importanza di questi appuntamenti penso risieda nella risposta che ognuno di noi può dare di fronte ad emozioni nuove, e dall’accostarsi ad un panorama musicale forse inconsueto, ma prodigo di stimoli e curiosità. Un altro momento di interesse è stato rappresentato dalla mostra “Con le mani”, godibile passerella di prodotti, nuovi e passati, fatti a mano; ed ecco i piatti della coppara di inizio secolo, raffinati capi di biancheria di epoche andate, fino a ceramiche e porcellane finemente decorate da persone il cui estro e bravura rimangono decisamente invidiabili. Un itinerario intrigante e fascinoso che per due giorni ha allietato i locali della Pro-Ruscio, un viavai di persone felici di riscoprire cose di una gioventù andata (e la sirena dei ricordi è sempre pronta ad allietare gli animi) e curiosi verso manufatti decisamente più moderni. Ecco, l’immagine di tanti bambini intenti con entusiasmo a plasmare la materia prima (acqua, sale e farina), le loro espressioni a lavoro concluso, credo simboleggi significativamente il sentire di una comunità, e la prospettiva di un percorso e di un linguaggio denso di contenuti. Una menzione vorrei dedicarla alla gita, con immancabile merenda, al laghetto della Piccinesca, ameno luogo incantato non molto distante dalla miniera. Infine, il consueto appuntamento con la caccia al tesoro, che quest’anno pare abbia riscosso un insperato successo. L’epilogo naturale della stagione è stato quindi affidato all’ormai consueta cena sociale, che grazie al lavoro di pochi volenterosi ha saputo regalare un momento di incontro piacevole e rilassante. Ormai ripetutamente ogni socio è invitato ad alimentare, con la propria opinione, un proficuo scambio di idee; questo giornale continua a ricercare il contributo di tutti, in modo da creare quella critica costruttiva necessaria ad una sostanziale crescita dell’Associazione (sempre che questo obiettivo venga, in ultima analisi, condiviso). |
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