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Ruscio - Usigni: una storica finale |
La Barrozza - Estate 2005 - anno XIV n. 2 | |
Scritto da Andrea Antonelli | |
In occasione dell’uscita de “La Barrozza” di giugno, la Redazione mi ha chiesto di scrivere qualcosa sui tornei di calcio che si sono svolti nel periodo estivo. Credo che servirebbero 8 o 9 numeri del nostro giornale per descrivere personaggi, situazioni e comportamenti di chi, in questi ultimi 30 anni, ha frequentato il Campetto. Già il Campetto. Il Campetto, soprattutto in questi ultimi anni, è diventato il fulcro della vita della maggior parte dei villeggianti ed ha sostituito i precedenti ritrovi abituali che si sono succeduti nelle vacanze dei giovani Rusciari romani. Ricordo da bambino che i campi di bocce da Giovanni erano i più frequentati ; successivamente i giardinetti poi il Chiosco da Gigia, la piazza di Ruscio di Sopra e molti altri. Ma, sempre in quegli anni, stava nascendo il Campetto. Noi ci andavamo per le partite di calcio, che si potevano giocare solo se dieci minuti si dedicavano a buttare un pò di sassi che straripavano dall’erba opportunamente concimata da pecore e mucche durante l’inverno (quante frittate dei bovini abbiamo levato con la pala !). Questi erano lavori che potevamo fare noi bambini di 12/13 anni. I veri lavori sono stati fatti dai nostri genitori che estate dopo estate sono riusciti a far diventare il Campetto quello che è ora. Attualmente, quelli che trent’anni fa erano dei ragazzi di 20/30 anni continuano a lavorare per rendere più bello, più funzionale e più accogliente, quello che anche quest’anno vedrà sicuramente molte partite di calcio : per cui torno, dopo questa piccola parentesi dedicata al Campetto, all’argomento per il quale sono stato interpellato. Per alcune parentele di qualche pallonaro , fu invitato il paese di Usigni. Ed è proprio di una partita contro Usigni, anzi di una finale contro Usigni, che vi voglio raccontare alcune cose. Usigni annoverava tra le proprie fila il famoso roscio (Andrea) protagonista di molti scambi verbali anche con il pubblico e quindi la finale si preannunciava abbastanza infuocata e forse anche per questo fu affidata alla direzione dell’arbitro Renato Peroni. Faccio una piccola parentesi che servirà più avanti. Non avevamo fatto i conti con l’arbitro. L’arbitro era Renato Peroni. Come il Megadirettore Galattico di Fantozzi era noto per la sua crudeltà Renato Peroni è da sempre noto per la sua magnanima equanimità. “REGOLAMENTO INTERNAZIONALE, MONDIALE, UNIVERSALE : SI CALCIANO 5 RIGORI PER OGNI SQUADRA, IN CASO DI PARITÀ SI VA, COME SI DICE, AD OLTRANZA OSSIA UN RIGORE PER OGNI SQUADRA FINO A CHE UNA NON SBAGLIA.” Viene cambiato il regolamento ; si continuano a tirare i rigori fino a che tutti gli otto giocatori componenti la squadra non abbiano effettuato il loro tiro. Dopo qualche protesta la rassegnazione prese il sopravvento. Assistemmo alla gioia degli Usignoli dopo che Sergio Lu Barone sbagliò il rigore decisivo. Il calcio ha molte regole non scritte e queste possono essere non rispettate ; ma quel giorno anche quelle scritte furono infrante con nostro grande dispiacere per come avevamo giocato, per gli allenamenti la mattina alle 9, per quel clima di amicizia e di collaborazione che si era creato fra noi giovani e qualche altro più anziano che giocava con noi. Sergio Di Cesare Lu Barone ci portò lo stesso a cena con nostra grande gioia. Renato Peroni continuò negli anni a seguire ad arbitrare venendo sempre tacciato (molte volte anche a torto) come mediatore di partite ma ormai si era fatto il nome. Nessuno di noi gli ha mai fatto pesare i fatti di quel giorno oltre le proteste immediate e, oltre al mio affetto personale che ho per lui, gli posso venire in soccorso assicurando che arbitrare non è affatto facile. In conclusione, questa è una breve storia di un fatto accaduto molti anni fa. Ed è ormai da molti anni che ogni estate il Campetto è fonte di divertimento per quel magnifico gioco che è il calcio ed anche per quest’anno auguro a tutti i calciatori (compreso me), e non solo, il divertimento più completo. Fatelo anche voi: ma potranno bastare le pagine di una “La Barrozza”?? |
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