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Ripartiamo da un antico lavatoio PDF Stampa E-mail
La Barrozza - Estate 2018 - anno XXVII n.2
Scritto da Vittorio Ottaviani   

Questa è la seconda estate dopo il  terremoto.

Ruscio ha ancora aperte e ben visibili le proprie ferite. Ben inteso, nulla da paragonare a territori maggiormente devastati: i danni più gravi li hanno subiti, tranne dolorose eccezioni, solo strutture già danneggiate ed inutilizzate, e le inagibilità sono per la gran parte dei casi solo per abitazioni di villeggianti che ne avranno sicuramente un danno, ma certamente meno pesante di un residente. Alcune case, invece, sono inagibili perchè adiacenti ad abitazioni danneggiate.

 

 

Un momento della inaugurazione  

 

E nell’incertezza della burocrazia della ricostruzione, nelle lungaggini amministrative kafkiane, Ruscio sembra non uscire da quest’ennesima emergenza.
È necessario cambiare rotta. Se l’anno scorso il grande successo di #quandovgliociritorno! ci ha permesso di recuperare un po’ di serenità di fronte alla grande paura atavica e ancestrale del terremoto, quest’anno avevamo bisogno di un qualcosa che concretamente mostrasse la nostra voglia e necessità di ripartire.  

L’esempio lo abbiamo davanti ai nostri occhi: il vecchio fontanile di Ruscio, rinasce a nuova vita, grazie all’Amministrazione Comunale e al contributo del BIM, che ha consentito alla nostra Associazione, in forza di una convenzione con il Comune, di restaurare la struttura, permettendone la continuazione della sua funzione di lavatoio.

Oltre alla rinnovata fruizione del lavatoio, al recupero anche di un bene dal valore storico per Ruscio, mi piace dare un’altra lettura a questa opera.
La razza di terreno sul quale sorge il lavatoio, realizzato per rendere meno faticoso il lavoro delle donne di Ruscio, costrette, prima, a recarsi lungo il fossato per lavare i panni, fu donata, nel lontano 1924, da Giovan Battista Marchegiani, al Comune di Monteleone.
Per questo generoso gesto, mi sento di poter affermare che proprio lui, il nostro Giovanbattista, fu il primo socio della Pro Ruscio!
Capire e comprendere i bisogni di una collettività – lavorativi, ricreativi, culturali – e darne immediata, disinteressata e solidale risposta. Questo è il senso ultimo di una Pro Loco. E questo Giovanbattista ha fatto.
Per nostra buona sorte,  a Giovanbattista tanti altri ne sono seguiti e tanti altri hanno donato preziose ore della propria professionalità per rendere Ruscio un posto migliore dove vivere.

 

 

Il Sindaco, insieme a Giulia Agabiti (che quotidianamente utilizzava il lavatoio), taglia il nastro 

 

Il recupero del lavatoio acquisisce allora un altro e ben più alto significato, una sorta di “monumento” a tutti coloro che si sono fatti carico di un problema e lo hanno risolto (o almeno tentato) con la forza e la vitalità che solo le azioni gratuite sono in grado di esaltare.

Ripartiamo da qui. Dal recupero funzionale di un vecchio lavatoio.

Il premio " Ambassador - Imprenditori di collettivita' per la comunita' locale", consegnato alla nostra Associazione dal Sindaco Marisa Angelini, nel corso della manifestazione "Festa di San Felice - Gusto ad Alta Quota"

  

Ruscio ha bisogno di concrete dimostrazioni di amore per ripartire: ai villeggianti l’invito a tornare a Ruscio senza lasciarsi spaventare (non più dopo #quandovogliociritorno) ma neanche avvilire dalle reti arancioni delle zone interdette, ai residenti il coraggio e l’orgoglio di appartenere a un territorio cosi’ bello, ricco di storia e tradizioni, consapevoli del loro valore che discende da chi costruì le poderose mura del castello di Monteleone e la meravigliosa pieve di Santa Maria! 

Ripartiamo da qui.


Il Presidente Vittorio Ottaviani
[tratto dal discorso di inaugurazione del lavatoio di Ruscio del 22/07/2018, tenuto dal Presidente Ottaviani)


 
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