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La Barrozza - Primavera 2018 - anno XXVII n.1
Scritto da Federica e Samuele Agabiti   

PAPA’…

“Guarda sempre chi fa meglio di te”.. sono queste le parole che ci risuonano sempre in testa, quelle parole che insieme al ricordo del tuo laborioso esempio, ci fanno svegliare ogni mattina ancora carichi di obiettivi, uno nuovo in testa, un altro da portare a termine e magari un altro ancora da sognare, come facevi tu. Sei nato in povertà, hai vissuto da bambino la malattia di nonno e da bambino “hai tirato avanti la baracca”, poi è stata la volta della malattia di una figlia bambina, hai affrontato mille difficoltà lavorative, hai portato nel piccolo paese il tabù del bambino senza capelli, un po’ come il tabù di “rosso malpelo”, ma non hai mai smesso di credere nella bellezza di questa vita.

 

 

Fabio Agabiti (consigliere della Associazione Pro Ruscio 1998 - 2000) 

 

E’ difficile scrivere, il dolore è ancora troppo grande, i pensieri sono disordinati e tu non apprezzeresti troppe e ridondati parole, perché eri uno tosto e concreto.

Siamo sicuri che però vorresti ringraziare ancora tutti coloro che ci sono stati, tutti quelli che ti hanno voluto salutare l’ultima volta, tutti quelli che ti hanno portato sulle loro spalle lungo le vie del tuo Ruscio, chi continua a stare vicino a noi e a mamma. Un grazie particolare è per Maddalena e Pacchiarotto che sono state, e continuano ad essere, le presenze più costanti a casa nostra; camuffando la preoccupazione che avevate nel cuore siete sempre riusciti a far sorridere il nostro papà.

Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra più sincera riconoscenza a chi si è reso donatore dell’associazione “Le Api Onlus”. Gli operatori de Le Api, nelle persone della Dott.ssa Claudia Bernabei e dell’Infermiere Bruno Stella, in maniera completamente gratuita, ti sono stati vicini rendendo dignitoso e indolore il tuo ultimo tratto di viaggio, ed ora sono vicini a noi e alla nostra sofferenza. Come recita Giada Lonati nel libro “L’ultima cosa bella”, Claudia e Bruno, e tutti i professionisti palliativisti, sono “medici senza camice, seduti sul divano, accolti nell’altrui – sconvolta – quotidianità”.

Grazie alla generosità di amici e parenti siamo riusciti a raccogliere una grossa somma che verrà interamente utilizzata per sostenere le spese che l’associazione affronta nel trattamento palliativo dei malati terminali e nel sostegno ai loro famigliari. Se la nostra brutta esperienza servirà ad alleviare anche di un’ora il dolore di un altro malato o a dare conforto ai suoi famigliari, allora la nostra sofferenza avrà assunto un senso.

 

 

La donazione in memoria di Fabio 

  
 
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