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Ricordi di scuola PDF Stampa E-mail
Scritto da Maestro Mario Ranocchia   
giovedì 08 dicembre 2016

Siamo lieti di accogliere questo ulteriore importantissimo contributo alla nostra ricerca  sulla Scuola di Ruscio e dei suoi scolari. Nei precedenti numeri de “La Barrozza” interessanti spunti derivanti sia da ricordi personali che da approfondimenti su documentazione storica ufficiale,. Di seguito pubblichiamo un bellissimo intervento del maestro Mario Ranocchia che, nonostante il tanto tempo passato, mantiene vivido il ricordo di Ruscio e dei suoi scolari.

La Redazione

 


 

1° ottobre 1945

Parto da Perugia con in tasca la nomina a maestro nella sede di Ruscio di Monteleone di Spoleto.
A Spoleto mi attende la prima sorpresa: “ Il trenino Spoleto-Norcia “.

Dopo una lunga serie di gallerie,brevi vallate, gole profonde e fiume che rispunta ogni tanto, arrivo a Norcia. Mi presento al Direttore Didattico ed ho la seconda sorpresa: non c’è alcun servizio pubblico tra Norcia e Monteleone di Spoleto; mi consegna alcuni documenti relativi alla mia scuola e mi consiglia di andare alla caserma dei carabinieri. Qui vengo a sapere che il giorno dopo una camionetta di militari raggiungerà Monteleone per un normale servizio ed io potrò quasi sicuramente aggregarmi a loro.
Nel pomeriggio del 2 ottobre scendo dalla camionetta nei pressi della chiesa di Ruscio, con gli auguri dei gentili militari.

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Scuola Comunale di Ruscio A.S. 1957 - 1958

Mentre percorro il breve tratto che va dalla strada romana alla piazzetta dell’Addolorata, esce dalla chiesa un gruppetto di persone seguite da un prete. Mi presento. Don Sestilio mi stringe la mano e poi mi fa conoscere Ghituccia ( la bidella ) e nonna Rita. Non ci sono bambini lì nei pressi, ma c’è il cane del parroco “Pagliaccetto” che mi fa una gran festa.
Molte sono le domande che mi vengono rivolte ed io rispondo con l’entusiasmo di un giovane ventenne in cerca di novità.

Con Ghituccia, che porta alla cintola del grembiule un gran mazzo di chiavi, ci avviamo verso casa di nonna Rita, dove rimarrò a pensione.
Poche case in paese, poche persone, ma cordiali e sincere.
Mi colpisce il TU a tutti e di tutti.
Così è iniziato il mio secondo anno di insegnamento.
Non sono mancate le difficoltà, specialmente nel mese di ottobre.
Non c’è un edificio scolastico, ma un’aula buia e piccola.
Non ci sono libri e mi do da fare cercandoli dappertutto.
I bambini sono svegli e vanno aumentando di giorno in giorno. Cominciano a stare stretti e la pluriclasse va crescendo di numero. Le classi PRIMA SECONDA e TERZA non potranno stare insieme; dovrò dividerle tenendo conto del numero degli alunni.
Alla fine dell’anno scolastico sentiamo la necessità di un’aula grande.

Mi rivolgo alle autorità, Sindaco e Direttore Didattico, perché nel prossimo anno scolastico, oltre a procurare aule adeguate, vengano istituite le  classi QUARTA  e QUINTA visto che vanno aumentando i bambini con il solo diploma di TERZA e che molti adulti vogliono prendere il diploma di QUINTA.

Dal 1° ottobre 1945 al 30 settembre 1952 tanto tempo ho trascorso in questo bellissimo luogo: RUSCIO.

Da oggi 1° ottobre 1952 dovrò cambiare scuola e dovrò ricordare…. i nomi ed i bei visi dei miei cari alunni : Antonia, Arnaldo, Filomena, Giuliana, Enrica, Giovanna, Maria, Enrico,Anna, Guerrino, Eugenia, Caterina, Luciana, Doroteo, Aldo, Teresa, Rosalba, Antonio, Chiara…Per oggi basta. Tutti gli altri non li ho dimenticati, ma li richiamerò alla memoria per passare momenti felici nel ricordare i nomi insieme ai loro cari volti.

Il maestro Mario

Perugia 4 agosto 2016

Ultimo aggiornamento ( venerdì 09 dicembre 2016 )
 
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