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Lettera aperta al Sindaco di Monteleone PDF Stampa E-mail
La Barrozza - Pasqua 2015 - anno XXIV n. 1
Scritto da Marco Ventura   

LETTERA APERTA AL SINDACO DI MONTELEONE

di Marco Ventura
———————————————————————————

Al Sindaco di Monteleone e a tutti i compaesani.

Mi permetto di scrivere questa lettera come uno che segue con “passione” le vicende di Ruscio e anche come socio della Pro Ruscio.

La vicenda della denuncia ricevuta dall’associazione Pro Ruscio per la discarica non autorizzata di rifiuti organici lascia molta amarezza. I motivi sono diversi e tra i più evidenti vi è che la denuncia è anonima, poi per le conseguenze che ne scaturiscono, ossia perché viene interrotta un’attività meritoria, poi ancora perché viene mortificata la buona volontà degli “appassionati” di Ruscio, ed in fine per il supporto non ricevuto dalle autorità politiche in questa vicenda.
La lettera aperta scritta dal Sindaco, lascia forse ancor più amarezza. Le osservazioni giuridiche sono ineccepibili, naturalmente, ma ciò che desta dispiacere è l’assenza di una presa di posizione politica netta e nella direzione auspicabile. La lettera evidenzia bene perché ai sensi di legge la Pro Ruscio sia passibile della denuncia ricevuta, ma manca di considerazioni di merito. Provo a spiegarmi meglio.

La ratio delle norme citate dal Sindaco è quella di garantire un ordinato e (possibilmente) efficiente conferimento e raccolta del rifiuto, evitando situazioni di pericolosi e dannosi spargimenti di rifiuti nel Paese. Chi scrive la legge, il cosiddetto legislatore, non è mai in grado di contemplare tutte le casistiche possibili della questione che si accinge a normare, conscio di ciò cerca di scrivere la norma in modo da abbracciare ciò che a suo avviso è il maggior numero di casi possibili.

L'ottimo terriccio generato dalla compostiera della Pro Ruscio

E’ assai evidente che l’azione della Pro Ruscio è perfettamente in linea con lo spirito della norma, in altre parole, dei privati cittadini si sono fatti carico di applicare nella sostanza la norma. Questa è legalità, stato di diritto, amore per il proprio paese, rispetto per l’ambiente, aiuto gratuito fornito ai cittadini, e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo, la legalità si è scontrata con il legalismo che nasce proprio della questione della casistica non completa, come appena spiegato, e che è una vera e propria malattia della legge.

Ora, a mio avviso uno scarno riconoscimento della buona fede della Pro Ruscio, presente nella lettera aperta del Sindaco, lascia insoddisfatti. La lettera si rifà molto al legalismo e poco alla legalità, sa molto di “guardasigilli” e poco di politico. Mi rendo conto che un Sindaco, per sua natura istituzionale, è tenuto anche a sottolineare aspetti giuridici e legali, ma questi innanzitutto ricopre una carica politica e quindi una presa di posizione politica è almeno auspicabile. Nel caso particolare di questa vicenda, la posizione politica che sarebbe lecito attendersi è quella di mettersi nettamente dalla parte della legalità e contro il legalismo, sottolineando con forza la stupidità della denuncia effettuata, sollevando interrogativi in tutti gli ambiti sociali e civili del nostro paese sul perché sia stata effettuata, in barba alla legalità di fatto, nascondendosi nelle pieghe del legalismo.

Come mai in un paese così piccolo come Ruscio, ove ci si conosce tutti personalmente e si conoscono le reciproche intenzioni, sia presente una tale ostilità verso il bene comune cercato.

Vorrei che venisse presa coscienza con maggior evidenza e forza che il modo di operare della Pro Ruscio è una cosa preziosa e rara nel nostro Paese, l’Italia. Siamo un Paese dilaniato da campanilismi e divisioni, di cui Ruscio, purtroppo, ne è un perfetto rappresentate, mentre la Pro Ruscio, rema nella direzione opposta (si veda La (in)solita cena sociale in “La Barrozza” - Natale 2011, anno XX n. 3).

Per questo credo che l’Associazione meriti di più, e invito il Sindaco a non avere paura e a schierarsi politicamente apertamente e con forza contro il legalismo e a favore della legalità.

PS: la prossima estate quando mio figlio mi chiederà perché non possiamo più concimare il suo alberello non so che parole dovrò/potrò usare per spiegargli l’accaduto, anche Peppa Pig lo fa e non si è beccata una denuncia.

 
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