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Gardaland: che passione! |
La Barrozza - Natale 1999 - anno VIII n.3 | |
Scritto da Reds | |
Ore 6.30 di una mattina di fine agosto; mentre Ruscio ancora sonnecchia, un gruppo di persone si ritrova di fronte alla Chiesa dell’Addolorata con le facce un po’ insonnolite, ma vivide di attesa. La meta confessata di questo viaggio è il parco dei divertimenti di Gardaland, sulle rive dell’omonimo lago, ma ci si arriverà per tappe, poiché il primo rendez vous è fissato a Venezia, luogo atemporale di emozioni e suggestioni. La discesa di Gavelli riserva le solite sorprese, anche se la maestria del conducente consente di ridurre al minimo i disagi della strada; ma il panorama che, di prima mattina, ci si offre lungo i tortuosi tornanti è semplicemente magnifico. A Venezia si arriva nel primo pomeriggio, un po’ stanchi per le ore trascorse, ma felici di immergersi in un’atmosfera che, per quanto conosciuta, ogni volta riserva sempre nuove sensazioni di bellezza. I più eccitati risultano i bambini, che poco inclini alle differenze, pensano di essere già al tanto desiderato parco divertimenti; ma ben presto i profili di una architettura unica e irripetibile contagiano anche loro (e che dire della magia dei piccioni?), che a bordo dei vaporetti sognano di essere sul galeone di Capitan Uncino. Peschiera del Garda, punto prescelto come base di appoggio, ci accoglie quieta sulle rive del lago, e ci offre un meritato riposo dopo una lunga giornata trascorsa attraversando la provincia italiana. Qualche goccia di pioggia ci fa temere il peggio, invece contribuirà a rendere la temperatura più accettabile e a diradare la folla presente. A gruppi si trascorrerà l’intera giornata girovagando da un punto all’altro del parco, ripercorrendo i giochi più divertenti e osservando i più temerari alle prese con quelle attrazioni che sembrano sovvertire le leggi della fisica. Quando il giorno successivo, dopo una sosta alla sempre affascinante Sirmione, si fa rotta verso Ruscio, aleggia nell’aria una sensazione di compiacimento e di benessere che annulla la stanchezza dei tanti chilometri percorsi, ed il ritorno sembra più lieve con la consapevolezza di una esperienza di comunità stimolante e gioiosa. |
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