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Carissima Paola, caro Reds PDF Stampa E-mail
La Barrozza - Natale 2011 - anno XX n. 3
Scritto da Il Consiglio Direttivo   

Carissima Paola, caro Reds,

Volentieri pubblichiamo la lettera, “voci fuori dal coro”, come definite voi stessi il vostro pensiero.

La vicenda dell’Asilo, nasce da molto lontano e rappresenta una grande vittoria di Ruscio e della Pro Ruscio.
Qui non si tratta affatto di un blitz antidemocratico effettuato dal Consiglio Direttivo, ne’ di operazioni svolte contro il volere della comunita’.

La nascita e il pieno supporto dato al “Comitato Pro Asilo” scaturiva dalla piena consapevolezza che la realta’ del paese era (ed e’ , tuttora) profondamente spaccata: da un lato i soci della Pro Ruscio (i romani), dall’altro i Residenti che, in numero assolutamente irrisorio, sono soci della Pro Ruscio e partecipano alle manifestazioni della nostra Associazione. (Basti vedere quanti di loro erano presenti alle riuscitissime manifestazioni della dogana di Ruscio e alla cena sociale… Questo e’ un altro aspetto che, spesso affrontato non e’ mai stato risolto). Era necessario, pertanto, creare un altro organismo nel quale i Residenti si potessero riconoscere, senza il timore di rimanere “ostaggi” della Pro Ruscio. Sembra strano ma e’ cosi’ e la realta’ ci dà ragione: numerosissimi sono i Residenti che partecipano alle riunioni del Comitato e vi hanno aderito acquistando le “AZIONI PRO ASILO”.
Il passo indietro della Pro Ruscio e’ stato fatto proprio nell’ottica di ricreare quel senso di appartenenza che bene Reds ha identificato quale momento fondativo della nostra Associazione.

Tutte le delibere del Consiglio Direttivo sono state prese rispettando le indicazioni dell’Assemblea dei Soci e nel pieno rispetto del dettato statutario.

Le attivita’ della Associazione, in quanto pro loco e anche quale Associazione di Promozione Sociale, non devono avere a mero riferimento obiettivi di economicita’ legati strettamente ad una visione di “profitti e perdite” finanziarie. La struttura dell’Asilo di Ruscio, per la finalita’ cui fu destinata e le modalita’ di costruzione e finanziamento, ha un valore nel bilancio “affettivo” di Ruscio e dei suoi abitanti ben piu’ alto di quanto potrebbe avere se iscritta nel libro delle immobilizzazioni di una azienda.
In quest’opera, dalle fondamenta al tetto, e’ tangibile quel sentimento di orgoglio di appartenenza ad una comunita’ che ha mosso i concittadini di Ruscio, nei primi anni ’50 del secolo scorso, a donare alla collettività tutta, una struttura di utilita’ pubblica. Che poi tale opera sia di proprieta’ di un'altra entita’ che l’ha concesso in comodato d’uso gratuito alla Associazione Pro Ruscio, risulta essere un “incidente” che nulla toglie alla proprieta’ “morale” dell’opera stessa.
Rispetto poi alle considerazioni espresse da Reds sullo “spirito cristiano” della Curia, nessun commento, se non la seguente considerazione: pur “spremuti” da Ici, Tarsu, Acqua e balzelli vari, nessun contributo, da anni, riceviamo dalla amministrazione comunale di Monteleone, per le attivita’ svolte [vedi “box” a pagina 7].

In merito alle attivita’ estive, mai come quest’anno, il Consiglio Direttivo, sente di dover ringraziare quanti si sono prodigati nell’organizzazione dei Tornei di calcio, tennis, pallavvolo, briscolone, burraco, che hanno ravvivato le nostre giornate. Tutti hanno avuto la possibilita’ di partecipare. Anche i bambini che, durante le mattinate e i pomeriggi hanno giocato i loro tornei a Ruscio, Trivio e Monteleone, seguiti da genitori e soprattutto dagli organizzatori che hanno arbitrato, allenato, indirizzato e trasportato da un paese all’altro i piccoli di Ruscio. E soprattutto hanno insegnato loro, nei “briefing” dopo partita, lo spirito sportivo e il rispetto per la squadra e per gli avversari. E qui ringraziamo, Cesare Giordano,  e il mister Antonio Chialastri.
Il Torneo dell’Amicizia si e’ svolto con grande sportivita’ e sano agonismo. Certo, in un momento, la situazione, per eccesso di nervosismo, sembrava volgere al peggio, ma con grande calma e sicurezza, immediatamente e’ stata riportata alla normalita’ dagli stessi giocatori in campo.


I Tornei di una decina di anni fa erano un’altra cosa; addirittura, sospesi per alcuni anni, in altre edizioni il Torneo fu interrotto, in una perfino con l’intervento dei Carabinieri che sequestrarono le coppe. Da parecchi anni non si annoverano, triste corollario alle partite, contusi tra il pubblico e monetine in campo!!
E questo grazie alla presenza costante degli organizzatori e alla grande cura nell’organizzazione stessa.

Tutte le partite si sono svolte in maniera regolare e nessuno ha “monopolizzato l’uso del campo“ da calcio, ne’ da tennis: i giocatori si sono auto regolamentati, permettendo il giusto avvicendamento, e tassandosi per acquistare una nuova rete.

Le Rusciadi, poi, sono il nostro fiore all’occhiello. In questa edizione, come nelle altre 37 precedenti, atteggiamenti di protagonismo o, peggio, di discriminazione verso atleti meno prestanti, non sono mai stati tollerati. Le gare e le premiazioni sono solo il momento finale di una organizzazione che dura tutto un anno. Il nostro speciale ed  incondizionato ringraziamento ad Elisabetta Ottaviani, Massimo Moretti e tanti altri, per l’amore e dedizione che dedicano all’organizzazione delle Rusciadi.

Giusto poi coinvolgere i giovani nella organizzazione delle manifestazioni e nella vita in genere della Associazione: ci stiamo provando e, secondo noi, anche riuscendo. Quest’anno alcuni nostri giovani, ben coordinati dai Consiglieri, hanno organizzato serate di musica e divertimento che hanno riscosso grandissimo successo, non solo a Ruscio ma richiesti per la loro capacita’, anche a Monteleone.

Questa e’ la nostra piu’ difficile sfida: lasciare il testimone della nostra Associazione, in mani giovani, ma, ben lo sappiamo, quanto difficile sia insegnare ai giovani, spesso distratti da mille cose, il senso dell’impegno e della responsabilita’. In realta’ i loro interessi sono ben lontani da Ruscio e dalla Pro Ruscio… ma siamo pronti a seguire nuove strategie.
Certamente siamo bravi a organizzare momenti culturali (una particolare menzione a Salvatore Paolini), ce lo riconoscono tutti, e’ frutto di piu’ di venti anni di lavoro, fatiche, spesso neanche apprezzato (nessuno e’ profeta in patria..) ma, diciamoci la verita’, riscuotono un successo limitato e per pochi e che forse acutizzano ancora di piu’ la lontananza con i Residenti.

Non siamo d’accordo con la vostra conclusione: “a chi non si sente più in sintonia, non resta che farsi da parte.”

Ci racconta di chi, pur deluso, si sente privato anche della possibilita’ stessa di parlare, come se il dialogo tra di noi fosse non solo difficile, ma inutile, in quanto svolto con  un interlocutore volutamente sordo.
Come se, nella nostra Associazione, la partecipazione alle scelte fosse interdetta e vietata da un Consiglio Direttivo dittatoriale, come se non vi fosse liberta’ di espressione.

Concludiamo con le tue stesse parole, cara Paola, nelle quali fermamente crediamo: siamo convinti che “che … ACCOGLIERE e TOLLERARE tutti sia il valore più importante della nostra piccola Associazione”

Grazie della vostra “voce fuori dal coro” che ci permette di meglio comprendere lo stato d’animo dei nostri Soci, per meglio operare nel futuro, certi, comunque, di poter sempre contare sul vostro prezioso contributo di idee e di collaborazione.

Fotografie Luigi Portale


 
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