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Ricordo di Carlo Peroni di “Mappa” PDF Stampa E-mail
La Barrozza - Natale 2010 - Anno XIX n. 3
Scritto da Renato Peroni   

“Caro parente”  E’ in questo modo che eri solito salutarmi incontrandoci a Ruscio la domenica a messa ed io mi sentivo vicino a te oltre che per il legame di sangue dovuto  a quel lontano parente comune che aveva dato origine ai due rami delle nostre famiglie ma anche e soprattutto per quell’amore per il nostro Paese che spingeva entrambi, ma tu in modo molto più generoso, ad azioni a favore di  Ruscio per valorizzarne le tradizioni e la memoria storica.

Caro Carlo ho ancora vivo il ricordo del nostro incontro a Pomezia, presente Nena Cicchetti, in occasione della stesura del volumetto sulla festa della Madonna Addolorata del 2009, nel bellissimo negozio realizzato a coronamento di una tua intensa attività lavorativa.
 Con quanto orgoglio mi raccontavi di quando lasciasti Ruscio che, in quei tempi difficili,  non offriva opportunità di lavoro  e fosti costretto, ragazzo inesperto, ad avventurarti a Roma.

Carlo con il padre

Era il 1938 ed iniziasti a lavorare nel negozio dei fratelli Giovannetti, del “Barone”, acquisendo esperienza nella gestione dell’attività di carbone e legna. Ancora giovane  con coraggio e sostenuto da una grande volontà rilevasti, grazie all’interessamento di Ilario Giovannetti, il negozio di Cagnotti a Piazza dell’Unità. Era il 14 marzo 1947 e non erano certo anni  facili per  un dopoguerra che faceva ancora sentire i suo dannosi effetti e aveva lasciato dietro di sé gravi problemi per la popolazione, ma tu da quel giorno, facendo grandi sacrifici e animato da un forte entusiasmo e da grande laboriosità e costanza (consegnavi bombole di gas in bicicletta  a tutta Roma), sei riuscito a realizzare una vera e propria rete di distribuzione in tutta Roma. Per il grande lavoro che eri riuscito a organizzare, richiamasti in aiuto da Ruscio i tuoi fratelli Fernando e Vittorio.
A Fernando affidasti la conduzione del negozio di via Candia, ma più tardi ti dividesti da lui e proseguisti con  Vittorio l’attività in Piazza dell’Unità. Nel frattempo avesti la fortuna di conoscere Agnese, la tua futura sposa che collaborò con te  e nel 1971 apristi un negozio a Pomezia, affidandone la gestione proprio a tua moglie, mentre tu proseguivi l’attività a Piazza dell’Unità, facendo una vita molto sacrificata, da pendolare tra Roma e  Pomezia dove avevi stabilito la tua residenza familiare.

Finalmente nel 1975, lasciando l’attività di Piazza dell’Unità al fratello Vittorio, ti trasferisti definitivamente a Pomezia, dove hai proseguito ad operare con l’attività di carbone e legna e di bombole di gas. Raggiunta la sicurezza economica che ti ha consentito di ridurre il tuo impegno di lavoro e, con il progredire degli anni, decidesti di affidare ai figli la tua attività  che oggi hanno ampliato con la vendita di elettrodomestici di ogni tipo e  marca, di articoli elettrici e di ferramenta.
La perdita dell’adorata Agnese ti ha duramente colpito, ma la tua fede ti ha aiutato a superare quel distacco con grande serenità nella convinzione di rivederla nuovamente.

Nell’estate del 2009 c’incontrammo nuovamente a Ruscio, quando ti venni a trovare, sempre presente Nena Cicchetti che nutre per te un particolare affetto, nella tua bella casa: era un bel pomeriggio pieno di sole e godemmo della frescura del tuo portico e della bella vista del Monte Alto e della piana di Ruscio, tutto verde,  che si apriva davanti a noi e dialogammo a lungo.
La malattia ti aveva già duramente colpito, ma il tuo spirito di combattente era sempre vivo e gagliardo e riprendesti a raccontare della tua vita e della tua disponibilità a realizzare qualche opera per Ruscio mantenendone  l’anonimato.
Sono sicuro che la tua generosità si è materializzata in qualche intervento operato a Ruscio.
Di una cosa devi essere orgoglioso: la tua pianta ha dato ottimi frutti; prima con i tuoi figli Antonio e Angelo e da ultimo con il tuo bellissimo nipotino di pochi mesi, a cui i genitori, in tuo onore, hanno dato il tuo nome.
Da Angelo abbiamo ricevuto una bellissima foto del padre Carlo che lui stesso definisce: “e' un bellissimo ricordo di papà bambino con mio nonno Giovanni”.
“Ciao Parente” un affettuoso saluto da parte mia e da tutta la comunità di Ruscio riconoscente.

 
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