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Usi e costumi natalizi |
La Barrozza - Natale 1992 - anno I n. 1 | |
Scritto da Osvaldo Perelli | |
Ho cercato di interpellare le persone più anziane di Ruscio (che dico, le meno giovani!) per riportare alla memoria dei nostri tempi qualche usanza tradizionale del periodo natalizio dei tempi passati, ma ho potuto raccogliere solamente poco materiale anche se prezioso. Al di fuori delle funzioni religiose e delle recite dei bambini nella notte di Natale, era uso in quel periodo divertirsi con le girandole fatte in casa, adoperando un bastone di ginepro stagionato, sulla cui punta venivano fatte delle intacche nelle quali si mettevano, a raggi, schegge di legno ribattute in punta, poste precedentemente a seccare vicino al fuoco. Durante le feste natalizie e in particolare vicino all’Epifania, si accendevano le torce e si agitava il bastone di ginepro a mo' di girandola producendo una serie di immaginarie stelle cadenti, mentre alcuni gruppi di ragazzi, passando di casa in casa, intonavano la famosa cantilena della Pasquarella di cui riporto un piccolo brano: "Se me dai la sarciccia se me dai lu fegatello
me l'appicco su lu lacciu Un pupazzo di neve, ribattezzato Cecco Peppe, (riferito ovviamente a Kaiser d'Austria) con in mano un pitale, era l'ultimo segno allegorico di uno spensierato periodo di feste di quei tempi. * budella essiccata.
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