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In ricordo di Renato Cicchetti |
La Barrozza - Natale 2010 - Anno XIX n. 3 | |||
Scritto da Renato Peroni | |||
“Molte persone entrano ed escono dalla nostra vita ma soltanto i veri amici lasciano impronte nel nostro cuore” Nel ripensare a questa frase, di un saggio uomo rimasto anonimo, e nel ripercorrere nella mente i tanti momenti trascorsi insieme ho ritrovato il senso vero di una amicizia, profonda e sincera che da molti anni mi legava a Renato Cicchetti e che certamente lascerà una profonda impronta nel cuore di quanti hanno avuto l’avventura di conoscerlo. Uomo estremamente intelligente, di una intelligenza arricchita dalle esperienze maturate attraverso una vita laboriosa e di grandi sacrifici, tutta protesa ad assicurare un benessere alla propria famiglia. Riguardo al farro era riuscito a farlo diventare il prodotto principale del territorio non limitandosi alla sola coltivazione ma introducendone la lavorazione e la commercializzazione attraverso una continua campagna di pubblicizzazione, comparendo, lui modesto contadino, anche in televisione. Ci ha parlato della dura vita del minatore che ha fatto da giovane nella miniera di lignite di Ruscio: “Il lavoro in miniera è stato importante per tutti, soprattutto perché, in tempi così difficili, ha dato da mangiare a molte famiglie; allo stesso tempo, però, è stata anche un’esperienza davvero dura, soprattutto per tanti giovani come me…è per questo che ho resistito soltanto un anno ed ho preferito andare a fare il taglialegna!” A ricordo di quelle pericolose giornate di lavoro, Renato, ha ornato gli alari del proprio camino con due spolette di bomba da mortaio. Nel calendario del 2004 - realizzato dall’IPGRI (Istituto Internazionale per le Risorse Citogenetiche) per festeggiare i suoi 30 anni di attività nell’ambito dello sfruttamento delle potenzialità della diversità citogenetica del pianeta, per alleviare la povertà e la fame del mondo, nel rispetto dell’ambiente - non troverete foto patinate di veline o modelle, bensì volti di uomini e donne, che dell’amore per il proprio lavoro e la loro terra, hanno fatto un modello di vita. Tra questi, per il mese di Luglio, potrete trovare una bellissima foto del nostro Renato Cicchetti!! Nella didascalia leggiamo ‘Egli coltiva il farro proprio come facevano suo padre e suo nonno, e come faranno i suoi figli. Dice che la sua famiglia ha sempre coltivato il farro, in una catena ininterrotta, che risale fino all’impero romano, benché l’unica prova documentale che possa addurre, sia un reclamo ufficiale del 1813, con cui, un suo antenato, lamentava l’invasione di una mandria di mucche, sfuggite ai vicini, in un suo campo appena seminato.’ Sulla Barrozza troviamo anche una testimonianza di Isidoro Peroni sulle grandi capacità di Renato Cicchetti a sperimentare nell’agricoltura nuove tecniche: “A Ruscio ho contribuito anch’io insieme a Renato Cicchetti alla scomparsa degli antichi metodi tradizionali. Infatti, da giovane agricoltore alle prime armi dopo la morte di mio padre, nonostante le perplessità ed i pareri contrari di molti contadini e fattori, basati sul fatto che la maturazione dei cereali nelle nostre montagne non era simultanea ma avveniva in un lungo arco di tempo ed inoltre che lo spreco sarebbe restato sul campo invece che sull’ara, dove sarebbe stato recuperato almeno dalle galline, ma confortato dal fatto che Ruscio non poteva poi essere troppo differente da tutto il resto del mondo e con l’appoggio dell’esperienza e dello spirito innovativo di Renato Cicchetti si decise di provare la nuova tecnica.” Ma anche praticamente Renato Cicchetti ha partecipato a varie opere della Pro Ruscio: “ Renato Cicchetti ha collaborato alla stesura della palizzata di protezione del Campetto di Ruscio lungo il fiume Corno” “Renato Cicchetti ha spiegato le modalità di raccolta manuale della canapa con alcune dimostrazioni pratiche agli intervenuti da s. Anantolia alla manifestazione sulla Canapa” E’ stata questa la sua ultima fatica per rendere bello Ruscio! Gentile Redazione, Vi preghiamo di porgere le condoglianze da parte di mio padre, Vittorio Zanini e della sua famiglia, alla signora Luisa e ai loro figli; proprio questa estate quando sono passato da voi alla sede della proloco, ho accompagnato mio padre a comprare farro e lenticchie da Renato e Luisa; come ogni anno e' stata l'occasione per passare un po' di tempo insieme e parlare dei cari vecchi tempi. In quell' occasione ho avuto la fortuna di conoscere questa straordinaria persona che tanto ha fatto per Ruscio e per la coltura del farro. Cav. Gilda Rorro Baldassari, Ed.D. Castelluccio di Norcia, 13/12/2010 |
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