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Carissimo Socio
La Barrozza - Pasqua 2006 - anno XV n. 1
Scritto da Vittorio Ottaviani   

Carissimo Socio,

la primavera e’ arrivata e la natura delle nostre montagne si mostrera’ presto con la sua spendida potenza!

“Chi ha un paese non si sente mai solo” scriveva Cesare Pavese nella suo romanzo “La luna e i falo’”. E’ vero, e lo verifichiamo continuamente noi che, per grande fortuna, “abbiamo” Ruscio.

Possediamo, ciascuno di noi, un pezzettino di Ruscio, soprattutto un pezzettino, per cosi’ dire, virtuale, rappresentato da sensazioni, sentimenti e rapporti umani, di cui  nessuno mai potra’ espropriarci, perche’ e’ la nostra memoria, la nostra storia.
E questo vale, tanto piu’, per chi a Ruscio non ci vive tutto l’anno. Perche’ l’anonimato della grandi citta’, le distanze che il traffico dilata a dismisura, il tempo rubato alla nostra vita da quelle incombenze tragicamente necessarie – trovare un parcheggio, recarsi presso un ufficio pubblico, sbrigare una faccenda amministrativa, fare un “salto” in banca – isola noi stessi, e le nostre famiglie, pur immersi tra le gente.

A Ruscio, il “romano”, ritrova una dimensione umana e familiare, altrimenti sconosciuta.
A Ruscio, il “rusciaro”, pur tra innegabili difficolta’ logistiche e minori possibilita’ di scelta – basti pensare al problema della scuola, della viabilita’ invernale, dell’occupazione e delle opportunita’ di svago e cultura – non e’ mai solo: la solidarieta’ tra compaesani, la vicinanza nei momenti di lutto e di festa, sono valori che, spesso sottovalutati, sono il sapore della vita.

Proprio lo scorso numero de “la Barrozza”, era aperto con una constatazione della grande solidarietà, nei confronti di un nostro compaesano, mostrata da Ruscio, dai rusciari e dai romani, insieme. Gia’, perche’ di questa divisione, di questa classificazione, non ne sentiamo proprio il bisogno, ne’ vorremmo piu’ parlarne.

Prova ne sia l’esito, il successo della “Operazione Campetto”.
Una operazione di restyling completa del campo sportivo di Ruscio, che ha coinvolto, ancora una volta, tutta la collettivita’ di Ruscio, e non solo. Il risultato di una “colletta” straordinaria, e di tanto, tantissimo lavoro volontario. Questa e’ la vera essenza della Pro Ruscio!!

Durante una ispezione di fine estate di qualche anno fa’, alcuni Consiglieri, il past president Renato Peroni, e il vice presidente Angelo Peroni, constatavano, a dire il vero su pressante segnalazione di quest’ultimo, lo stato di estremo degrado del campo da tennis e pallavolo.

I piu’ giovani non ricorderanno neppure quando, al posto della struttura oggi esistente, esisteva la sola pista di pattinaggio, che, parallela al campo da calcio, lo separava dall’area per i bambini…
La demolizione della pista di pattinaggio, per far posto sia al campo da tennis, che da pallavolo (una vera sfida di geometria: in un triangolo – delimitato dai due fiumi – far entrare 3 rettangoli, di cui uno in erba, gli altri asfaltati) e i relativi lavori di ricostruzione furono svolti da un folto gruppo di volontari. Addirittura si ricordano lunghe cordate che, a mano, prendevano sassi e pietre dal Corno, per realizzare la massicciata.

Per Angelo, che nel tempo ne aveva verniciato la superficie, e continuamente coperto crepe e buche dell’asfalto con sue speciali pozioni di bitume, sabbia del fosso e chissa’ cos’altro, constatarne lo stato di abbandono, rappresentava un vero e proprio dramma. E non solo per lui! Vedere una struttura destinata al disfacimento lento, ma inesorabile, aveva messo in agitazione tutto il Consiglio Direttivo e numerosi Soci!

E allora, sempre presente il principio che “spese eccezionali devono essere supportate da entrate eccezionali”, numerosi Soci hanno aderito all’invito di un contributo straordinario, si e’ dato il via ai lavori che, conclusi in gran parte al termine della scorsa estate, dopo una meticolosa revisione dell’impianto elettrico, oggi possiamo ben considerare definitivamente terminati… Se… non considerassimo la verniciatura della superficie. Certamente un po’ costosa, ma altrettanto sicuramente necessaria, sia per un fatto estetico che anche funzionale. 

Con un po’ di aiuto ulteriore da parte dei Soci e dei numerosi volontari, potremo fare anche questo!!

Nella giornata dedicata alle Rusciadi - quest’anno, per la prima volta nella loro piu’ che trentennale storia, interrotte da un vero e proprio nubifragio - il rinato campo da pallavolo e tennis e’ stato dedicato, con una cerimonia estremamente semplice e priva di ogni clamore, al caro Andrea Agabiti.

C’e’ sembrato un gesto di affetto, ricordare un pezzetto del nostro Campetto ad un ragazzo di Ruscio, profondamente legato alla sua terra, che, nel portafogli teneva come una reliquia, un filo d’erba del campo da calcio, su cui tante volte con i suoi amici rusciari e “romani” – ma come vedete ancora una volta questa classificazione e’ priva di senso – aveva giocato.
Auguro a te, socio ed amico “rusciaro” o “romano”, e alla tua famiglia i piu’ sinceri auguri di Buona Pasqua!!

Il Presidente, Vittorio Ottaviani

 
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