Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement

MENU

Selezione Notizie da Web
---------------------------------------------
La Barrozza
I Quaderni di Ruscio
Cronache Moderne
---------------------------------------------
Archivio News
I ritrovamenti archeologici di Pie di Immagine
La Grande Guerra in Valnerina 1915 - 2018
La Miniera di Ruscio
Il campo di prigionia PG n. 117
Notiziario Parrocchiale
---------------------------------------------
Ruscio Solidale
---------------------------------------------
Area riservata
Segreteria Pro Ruscio
---------------------------------------------
Disclaimer
---------------------------------------------
Advertisement
Advertisement

Sondaggi

La piu' bella realizzazione della Pro Ruscio:
 
Le sezioni piu' interessanti del sito www.proruscio.it
 

Area Riservata






Password dimenticata?
Notizie su Ruscio PDF Stampa E-mail
I Quaderni di Ruscio - Chiesa della Madonna Addolorata - Ruscio a lavoro
Scritto da Notizie rilevate dal sito www.proruscio.it   


Ruscio, il nostro paese posto sulla verde terra umbra. Ruscio è da sempre stata la più grande frazione del Comune di Monteleone di Spoleto. Posta ai piedi del capoluogo, ad un'altitudine di 777 m. s.l., ha visto nel tempo diminuire la sua popolazione residente, a causa delle ondate migratorie che hanno interessato tutto il territorio comunale alla fine dell'800 e per tutto il '900. Gli Stati Uniti d'America (dove una numerosa comunità di monteleonesi si stabilì a Trenton nel N.J.) e la più vicina Roma sono state le mete di questo movimento di persone e nei nuovi siti di destinazione i Rusciari hanno saputo mettere radici, avviando attività commerciali o impegnandosi nella pubblica e privata amministrazione.
Se nel tempo è progressivamente diminuita la popolazione locale (oggi attestata a circa un centinaio di residenti) è anche contemporaneamente aumentato il numero di coloro che ritornano nel luogo natale durante le ferie estive o nei week-end invernali e primaverili, riaprendo le vecchie case oggi ristrutturate e rese confortevoli dopo gli eventi sismici che le avevano danneggiate.
Riprendiamo da un articolo di Isidoro Peroni pubblicato sulla Barrozza:
“Il nome Ruscio, a prima vista, specie se si visita il luogo nella stagione invernale o si ricordano i periodi di abbondanza delle acque fresche e mormoranti tra gli scogli dei numerosi fossi (Corno, Vorga, Terrargo, Forma Cavaliera, Rio ecc.), sembra derivare da ruscello, cioè dal latino volgare riuscellus, doppio diminutivo di rivus = fiume, cioè dalla radice indioeuropea rei che significa sgorgare, fluire. Invece pare proprio di no.
Sfogliando vecchi documenti e mappe, il nucleo abitativo nella valle del Corno è solo tardi chiamato col nome proprio di Ruscio ma semplicemente Villa Maggiore o, elencando le chiese del Comune, S.Antonio nel piano di sotto a differenza dei toponimi Rescia, Trebula (Trivio), Nempe, che sempre compaiono.
Insomma, Ruscio non aveva nome ma era il villaggio e basta: allora, prende corpo, diventando quasi certa, l’etimologia (suggeritami dal prof. Renieri Francesco) di Ruscio da rusculum, appunto piccolo villaggio agricolo del tardo latino, derivato ovviamente da rus – ruris che vuol dire campagna, da cui rurale”.
Ruscio ha avuto una qualche importanza storica  durante lo Stato Pontificio; infatti a Ruscio risiedeva  la dogana di confine con il Regno borbonico delle Due Sicilie (la lapide a Ruscio che ricorda l’ingresso nello Stato Pontificio di Garibaldi nel 1949 testimonia questo fatto). Inoltre a Ruscio, per la presenza abbondante dell’acqua, si operava la lavorazione del ferro che veniva estratto nei monti limitrofi, costituendo il primo nucleo di quel  polo industriale che si svilupperà successivamente a Terni.
Dal punto di vista del patrimonio artistico Ruscio non vanta grandi opere; in particolare è da ricordare la chiesa di Santa Maria del Piano, situata al centro della vasta vallata formata dai depositi alluvionali del fiume Corno e dai detriti di falda dei rilievi circostanti, e' di fondazione altomedioevale (tra l'VIII e il IX secolo) epoca in cui sono testimoniati un oratorio e numerose celle monastiche, presto trasformatisi in un priorato benedettino dipendente dalla potente Abbazia di Ferentillo, uno dei piu' importanti complessi monastici altomedioevali di tutta l'Italia centrale.
Il titolo originario della Chiesa, Santa Maria de Equo, dipendeva dall'essere il centro di culto piu' rilevante dell'antico gastaldato longobardo denominato "equano", all'incirca coincidente con l'area di tutto l'attuale comune di Monteleone di Spoleto. Già a quell'epoca la Pieve di Santa Maria doveva assolvere a più funzioni, non solo religiose, ma anche legate alla vita sociale delle piccole comunità campestri disseminate nella piana e sulle alture circostanti, come quella di sede di mercato e di luogo di riunione festiva delle famiglie di agricoltori sotto al portico e nel piccolo atrio che un tempo doveva precedere l'edificio di culto.
Una visita meritano la Chiesa della Madonna Addolorata e la Chiesa di S. Antonio.

COME SI RAGGIUNGE RUSCIO IN AUTO

DA ROMA:
- AUTOSTRADA DEL SOLE - USCITA ORTE:
(1)  PROSEGUIRE PER TERNI - PRENDERE LA VALNERINA (CASCATA DELLE MARMORE) STATALE209, POI    320 PER MONTELEONE.
(2)  STATALE FLAMINIA PER SPOLETO, POI TUNNEL DI 4 KM PER LA VALNERINA, POI  320 PER MONTELEONE.
- VIA SALARIA FINO A RIETI. PROSEGUIRE PER LEONESSA, POI PER MONTELEONE DI SPOLETO(KM 140).
DA FIRENZE:
 AUTOSTRADA DEL SOLE: USCITA VAL DI CHIANA. RACCORDO PER PERUGIA-ASSISI-SPOLETO-VALNERINA, POI  320 PER MONTELEONE
DA ASCOLI PICENO:
SALARIA PER RIETI - DEVIAZIONE PER NORCIA (TUNNEL FORCA CANAPINE) –CASCIA- MONTELEONE DI SPOLETO.

 
< Prec.   Pros. >