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Acchissifijo? - Cognomi di Ruscio PDF Stampa E-mail
La Barrozza - Estate 1997 - Anno VI n.2
Scritto da Marco Perelli   

ACCHISSIFIJO?...
Inizia da questo numero una nuova rubrica che ha un scopo particolarmente ambizioso. Vorremmo ricostruire le storie delle famiglie di Ruscio, scoprire il perché ed il significato di certi cognomi, le parentele, le connessioni con le famiglie di Trivio, Rescia e Monteleone per arrivare a ricostruire gli alberi genealogici di tutti i gruppi familiari. L'impresa non sarà facile ma confidando nell'aiuto di Don Angelo Corona, con l'ausilio dei preziosi libri custoditi negli uffici parrocchiali e con i ricordi che tutti vorranno comunicarci cercheremo di non fallire nell'impresa.

COGNOMI DI RUSCIO
 
Al fine di individuare i cognomi da più tempo presenti in Ruscio ho principalmente estratto alcuni dati da scritti a cura di don Ansano Fabbi e di Padre Mauro pubblicati su diversi fascicoli della rivista "Leonessa e il suo Santo" e li ho confrontati con i cognomi attualmente in circolazione nel paese, con quelli presenti nel registro dei morti di metà Ottocento della parrocchia di Monteleone nonché con racconti orali di chi a Ruscio vi è da oltre 80 anni.
Padre Mauro ha firmato una rubrica intitolata "Alla ricerca degli avi" distribuita su tre articoli apparsi al n. 95 (pag. 14), n. 96 (pag. 39) e n. 113 (pag. 57) della citata rivista.
Don Ansano Fabbi ha pubblicato negli anni '60 e '70 vari corposi libri sulla Valnerina e su singole zone della stessa (tra cui "Storia dei comuni della Val Nerina" di oltre 800 pagine).
In vari fascicoli di "Leonessa e il suo Santo" degli anni '70 sono apparsi molti articoli dell'autore dedicati a Monteleone di Spoleto.

Tra questi, al fascicolo n. 84 (pag. 12), il Fabbi riporta un elenco dei cognomi più antichi della zona di Monteleone ed un secondo elenco di quelli ivi immigrati nel '700. I due elenchi escludono il Leonessano ma si riferiscono all' intera zona di Monteleone, senza cioè la specifica circa la localizzazione, sia pur per grandi linee, nelle singole frazioni (Monteleone, Ruscio, Trivio, Rescia, casali vari).
Nell'elenco dei cognomi più antichi se ne individuano subito alcuni stabili in Ruscio da molto tempo: Bernabei, Giovannetti, Lotti, Perelli, Peroni, Reali, Salamandra e Vannozzi. Sono questi i cognomi più antichi di Ruscio (almeno tra quelli non estinti in loco).

Il fatto che siano antichi nella zona di Monteleone e al tempo stesso da tempo diffusi a Ruscio non vuoi dire ovviamente che siano originari proprio di Ruscio. Ad esempio è certo che un gruppo di Giovannetti viene da Nempe (in seguito all'eredità "cazziente"). I Lotti sarebbero scesi a Ruscio lasciando certi casali del Trivio (peraltro nella zona di Cascia si individua una certa Rita Lotti ... santa). I Perelli erano a Ruscio ma anche anche al Trivio e mi incuriosisce il fatto che un tempo esistesse una "Villa Perella" sita nei pressi di Villa Pulcini e abbandonata in seguito al terremoto del 14.1.1703 (omonimia?). Dei Vannozzi vengono indicati nel 1599 in Vallunga e nel 1612 in Capodacqua, cioè in due frazioni del piano di sopra di Leonessa; peraltro nel registro dei battesimi del leonessano viene citato come nato nell'anno 1600 un certo Clemente "Vannozza" e lo stesso don Fabbi li definisce come provenienti da Capodacqua.

Bernabei, Peroni, Salamandra e Reali, oltre ad essere (come Giovannetti, Lotti, Perelli e Vannozzi) tra le famiglie di Ruscio più antiche del Monteleonese, possono vantare qualche antenato illustre. Un Carlo Bernabei era un famoso medico morto nel 1782. Francesco Peroni era notaio nel 1662 ma la famiglia Peroni è stata ricca soprattutto di religiosi: frate Angelo (di Valentino) eremita in S. Maria del Piano (morto nel 1717), Padre Bernardino (morto nel 1723), Don Filippo che fu parroco dal 1717 al 1757 e Don Biagio fondatore della chiesa dell' Addolorata in Ruscio (morto vecchissimo nel 1794 e sepolto in tale chiesa). Giuliano Salamandra si laureò in legge nel 1518 a Perugia, tra il 1523 e il 1526 fu eletto podestà di Montefalco e dal 1525 al 1526 podestà di Rieti mentre Salvatore Salamandra fu un prete del secolo successivo. Circa i Reali, Ser Regale fu notaio nel 1565, Don Bonifazio Reali è ricordato per aver lasciato un legato a S. Nicola nel 1692 e Don Antonio Reali fu cappellano al Trivio prima di morire nel 1761.

Don Fabbi tra i cognomi più antichi del Monteleonese cita anche i Ciocchetti e servirebbe un esperto per confermare un eventuale collegamento con i Cicchetti o i Cecchetti da tempo numerosi in Ruscio. Ad ogni modo in uno dei registri parrocchiali risulta morto in data 2.8.1841 a 62 anni un certo Giuseppe Cicchetti figlio di Sante di "Ruscio"; una famiglia Cicchetti residente in Ruscio nel 1836 è quella di Nunziangelo e Maddalena. In quanto ai Cecchetti, nello stesso registro troviamo un Sante figlio di Antonio e un Paolo figlio di Giuseppe entrambi "Cecchetti di Ruscio" morti nel 1841.

Nell'elenco dei cognomi più antichi del Monteleonese redatto dal Fabbi ve ne sono poi alcuni riscontrabili oggi anche in Ruscio ma prevalentemente diffusisi nelle zone circostanti: Angelini, Dolci, Salvatori e Poli.

1) Angelini è sempre stato localizzato per lo più a Rescia ma già intorno al 1830 un Luigi Angelini risulterebbe in Ruscio e più tardi tale cognome in Ruscio ha posto radici tramite Giosuè contadino al casale di Santa Maria. Andando più indietro nel tempo si ricordano un Angelini Antonio e un AntonGiuseppe entrambi notai in Monteleone rispettivamente nel 1653 e nel 1707, e un Antonio-Gaetano governatore di Visso; inoltre un Giuseppe è nel registro delle nascite di Leonessa del 1601 e un Diego è collocato nel '700 a Casanova, cioè in una frazione del piano di sopra di Leonessa; 2) Dolci è soprattutto al Trivio anche se un Dolci Filippo risulta citato in un elenco dei contribuenti leonessani del 1538. La stabilizzazione in Ruscio si ha, non molto tempo fa, quando Salvatore Dolci (del Trivio) sposò Bettina (Cicchetti);
3) anche i Salvatori come i Dolci, pur antichi nel Monteleonese, sono in Ruscio da non molto: da quando intorno al 1910 il sessantenne Raffaele scese dal Trivio per sposare la vedova rusciara Nazzarena. Quanto ai tempi antichi la famiglia Salvatori vanta notai (messer Piero e messer Erasmo nel 1648 e nel 1694), sacerdoti (Giovanni morto nel 1723) e addirittura un vescovo di Assisi nel XVII secolo (lo stemma di famiglia è costituito da tre monti e 4 stelle);
4) i Poli, che vantano un cardinale Fausto da Usigni, sono arrivati a Ruscio in questo secolo con Ercole da Nempe. Uno stemma dei Poli è riportato in "Storia e arte nel comune di Cascia" di Ansano Fabbi (Cascia 1975).
Nel secondo elenco fornitoci dal Fabbi, quello delle famiglie immigrate nella zona di Monteleone solo nel Settecento, troviamo gli Agabiti da S. Giovenale, gli Orlandi da Ocosce e i Gervasoni da Bergamo, cognomi tuttora riscontrabili tra i residenti e/o villeggianti in Ruscio. Un Domenico Agabiti e un Luigi Gervasoni risiedevano sicuramente in Ruscio rispettivamente nel 1840 e nel 1830. Nell' elenco degli immigrati nel Settecento vengono inoltre citati i Marchesciani da Monte S. Vito di Sinigallia, ai quali forse si ricollegano i Marchegiani presenti in Ruscio ormai da varie generazioni (il 10.08.1837 a 65 anni muore un Giuseppe Marchegiani "di Ruscio").
Va peraltro considerato che vi sono dei cognomi che, sebbene non citati nei due elenchi del Fabbi (né in quello dei cognomi antichi né in quello dei cognomi immigrati nel '700), sono senza dubbio individuabili in Ruscio da più di un secolo. Lo stesso don Fabbi ad esempio, ricordando i tragici fatti accaduti al tempo della Repubblica francese d'Italia (insomma di Napoleone), cita l'eroe Luigi Belli "da Ruscio" che a 24 anni (insieme ad un Filippo Dolci del Trivio e ad un mercante di nome Benedetto) fu fatto"a pezzi" per aver allertato con degli spari la popolazione di Monteleone all'arrivo di una truppa francese, truppa poi accampatasi nei pressi di S. Lucia senza più tentare l'assedio del castello (Luigi Belli è sepolto a S. Francesco e il bicentenario dell'episodio si avrà tra breve, risalendo al 19.2.1799). Ad ogni modo, risalendo molto più indietro nel tempo, i Belli sembrano collocarsi nell'area di Leonessa: in un elenco dei contribuenti di Leonessa del 1538 è citato un Pietro Belli e nel 1800 Belli vengono trovati in Villa Lucci.
Altri cognomi da tempo presenti in Ruscio sono riscontrabili nel registro dei morti di Monteleone di metà Ottocento: De Angelis e Marchetti. Da tali registri risulta ad esempio che nel gennaio 1851 nasce e muore Giacomo De Angelis di Annamaria "di Ruscio". Un Marchetti Antonio è nel già citato elenco dei contribuenti leonessani del 1538, un Marchetti Cesare risiede a Ocre nel 1601, un terzo Marchetti sarebbe in Villa Pulcini nel 1770 e sempre nel '700 un altro ancora, pare proveniente da Borbona, è individuato in Villa Zunna, cioè in altra frazione del piano di sotto di Leonessa, ed infine nel registro dei battesimi di Leonessa appaiono nel 1644 Marchetti di Posta.
Pure Arpini, Arrigoni Carassai, Colapicchioni e Di Cesare sono presenti a Ruscio quantomeno dal tempo dei miei bisnonni. Alfonso Arpini (pare vergaro) si trasferì da Cupi di Visso a Ruscio negli ultimi anni dell'Ottocento, quando sposò Cecilia Cicchetti (nacquero Albina 1895, Francesco 1900, i gemelli Paolo e Rita 1905 ed infine Zelinda). Felice e Stefano Arrigoni erano in Ruscio intorno al 1840. Un Blasius Di Cesare muore nel Monteleonese il 18.1.1851 a 50 anni. I Carassai vengono dalle Marche (vi è un paese chiamato proprio Carassai); tra '800 e '900 arrivarono dalle nostre parti due famiglie di produttori di "coppi", l'una operava nei pressi di S. Maria ( Nicolino con la moglie Giuseppina) e l'altra verso la miniera di Ruscio (Gaetano e Severino con la moglie Filomena). In quanto ai Colapicchioni i più anziani in Ruscio ricordano Angelino "Lu Cenciaro" (padre di Marco) che con costa e gonocchia trasformava le canne in tela di canapa (pare venisse da Cantalice).

Ricapitolando ed adottando un criterio in verità largheggiante, potremmo considerare "cognomi di Ruscio" i seguenti, in quanto presenti con continuità da almeno un secolo: Angelini, Agabiti, Arpini, Arrigoni, Belli, Bernabei, Carassai, Cicchetti (e Cecchetti), Colapicchioni, De Angelis, Di Cesare, Gervasoni, Giovannetti, Lotti, Marchegiani, Marchetti, Orlandi, Perelli, Peroni, Reali, Salamandra e Vannozzi; a questi potremmo aggiungere Poli, Dolci e Salvatori in quanto, sebbene presenti in Ruscio da non più di 80 anni circa, hanno radici antiche nel Monteleonese. Arriviamo così a 25 cognomi. Neanche una decina tra questi comunque sono presenti in Ruscio da oltre due secoli. E' superfluo precisare che la definizione "cognomi di Ruscio", dato il criterio adottato, vuole essere solo un gioco e non ha alcun valore scientifico.
A titolo di curiosità può rilevarsi che nell'elenco dei soci della proloco (sottomano ne ho uno del 1995) i detti 25 cognomi sono tutti rappresentati e coprono il 53% degli iscritti (148 su 278).
Il restante 47% è sparso su circa 100 altri nuovi cognomi. Ciò è soprattutto dovuto all'emigrazione verso Roma avutasi nell'ultimo secolo e alla reimmigrazione estiva (a titolo di villeggiatura) con mariti per lo più romani. Insomma è indice di come il paese tenda a svilupparsi accogliendo "nuovi cognomi": Alfonsi, Antonelli, Argentieri, Boccanera, Cavallo, Cialini, Fioravanti, Franco, Marcello, Ottaviani, Piermarini, Pieralice, Pucci, Ronga, Sbarrini, Serva, Ventura, Zaralli, ecc. (senza considerare i nuovi acquisti under quaranta, ancora da consolidarsi in loco).

Prima di questa ondata di nuovi cognomi derivante dal fenomeno emigrazione-villeggiatura, per altre vie era già approdato in Ruscio qualche altro cognome, collocabile dunque al confine tra i "cognomi di Ruscio" e i "nuovi cognomi": Santalucia è ad esempio cognome immigrato nelle nostre terre negli anni '30, tramite coloni veneti; Cioccolini vi è stato portato dalla zona di Cascia quando Secondo prese residenza in Ruscio, Compagnucci arriva da Spoleto per sposare Maria, Di Domenico venne con Natalino per tagliar legna.

Massima è la disponibilità a rettificare inesattezze e a riportare ulteriori informazioni che chiunque volesse fornire. Mi riprometto un 'analisi meno disarticolata, cognome per cognome, allorché potrò disporre del materiale necessario.

Marco Perelli

UN RAMO PERELLI

GIOVANNIANTONIO nato circa 1720 sposa Filomena Salamandra
  
GIUSEPPE nato circa 1750 sposa il 20.07.1775 Annunziata Tuccini
  
EMIDIO nato circa 1775
  
GIOVANNI
nato circa 1795 sposa Angela nata 1793
morta 12.12.1843

EMIDIO nato 1821 08.05.1862
sposa Maddalena Tabressi 1824 30.07.75

ANTONIO nato circa 1850 dello "Pananò" sposa Orsola Angelini
  
EMIDIO 15.03.1881 21.03.1944
sposa Orsolina Salamandra 19.10.1877 31.3.1966
  
NATALE 20.09.1907 20.04.1984
sposa 11.1 0.1931 Maddalena Giovannetti 12.04.1910
  
GUERINO nato 17.04.1936 sposa Francesca Peroni

MARCO PERELLI

 
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