ASSOCIAZIONE PRORUSCIO  
  E mail     Home  
       
     LA STORIA
      IL PAESAGGIO
     DA VISITARE
      LE IMMAGINI
      I PRODOTTI
    ASSOCIAZIONE
      LA BARROZZA
      ALBUM
   Estate 2004
   Natale 2004
   Pasqua 2005
   Estate 2005

LA MINIERA DI LIGNITE


Nel 1812, nel periodo napoleonico, un ingegnere spoletino, Pietro Fontana, incaricato di esplorare il territorio di Monteleone nell'intento di riattivare l'industria del ferro, scopre un giacimento lignitifero presso il torrente Vorga, affluente del Corno.
L'orografia del bacino lignitifero di Ruscio e' costituita dal fiume Corno che, dopo aver aggirato a sud il gruppo del Tolentino, raccoglie, il fiume Tascino proveniente dal gruppo del Teminillo; e, successivamente, sotto l'abitato di Montelone di Spoleto, riceve il fiume Vorga. E' proprio in questo territorio che, in etą preistorica, veniva a crearsi un enorme lago. Trovando poi uno sfogo verso Nord, in corrispondenza del cosiddetto Ponte delle Ferriere, si svuoto', lasciando un enorme giacimento di sedimenti. Il fiume Vorga, erodendo nel corso del tempo le argille il deposito lasciato dal lago, hanno fatto affiorare uno strato di lignite. Probabilmente, anticamente, i venti devono aver fluitato la vegetazione caduta nel lago, accumulandola sui tratti di sponda sul versante nord del Vorga e specificatamente dalla base del Carpellone fino ai piedi di Monteleone. (Ing. Pariente Rassegna mineraria, Roma 1921)
I primi lavori di ricerca sono stati iniziati durante la prima guerra mondiale. Sulla sponda sinistra del fiume Vorga, la potenza del banco di lignite e' di metri 4,5, mentre sulla sponda opposta e di metri 3,50. Ai piedi del Monte Trogna, in localita' Scopa Gamberi, la lignite affiora con una potenza di 7 metri.
La lignite e' xiloide, bruna, schistosa, molto umida.
Per permetterne lo sfruttamento fu costruita dalla Societą Mineraria Umbra una strada che tuttora collega Ruscio, la fonte dell'Asola e appunto la localitą della miniera. Oggi, dopo la chiusura della attivitą di estrazione, non rimane nulla, se non due avvallamenti dove si trovavano le bocche delle gallerie. I macchinari, carrelli e rotaie furono smontati ed asportati.
Questa miniera di lignite viene sfruttata dall'industria siderurgica ternana per brevi periodi, in particolare durante le due guerre mondiali. Nel 1918 la "Societa' Anonima miniere lignitifere di Ruscio" costruisce una teleferica per il trasporto della lignite a Ferentillo: da qui il trasporto veniva effettuato su rotaia fino a Terni.
Durante il periodo dell'ultima guerra, la miniera divenne campo di concentramento per prigionieri slavi e montenegrini, che lavorarono all'estrazione del minerale. La trasformazione energetica industriale determino' la fine delle miniere di lignite, la cui crisi, gią nel 1921, era stata evidenziata dall'Ing. Fabio Carafa d'Andria, direttore delle miniere di Ruscio e Dunarobba (sito della famosa foresta fossile).
A metą degli anni cinquanta la miniera fu definitivamente chiusa.

adattamento a cura di Francesco Peroni
(tratto dall'articolo di Osvaldo Perelli pubblicato ne "La Barrozza": anno II, n.2)


Torna all'indice